
I primi esperimenti di spumantizzazione di trebbiano e malvasia vennero condotti da Gianluca agli inizi degli anni 2000 con fermentazioni dei vini portate a pochi gradi Babo, oppure fermate più o meno verso metà, tanto che i congelatori della Teresa erano pieni di bottiglie.
A una cena di lavoro Gianluca portò la prelibatezza di una decina di bottiglie di spumante (da lui prodotto), ma alla curva di Paiolo, saltarono simultaneamente diversi tappi che disfecero il vetro di dietro della sua Opel Tigra.
Dopo quei primi esperimenti di spumantizzazione artigianale, venne virato al “secco” un vino finito e spumantizzato che si può definire un brut che ha tutte le caratteristiche di limpidezza, fine perlage con ottima persistenza, sapido e beverino.
Le poche bottiglie prodotte saranno in unso per qualche prossima cena a Vertine.