L’Unesco e il progresso enologico

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Cosa hanno in comune – a livello di rapporti pratici e quotidiani – persone che vivono nella Val di Pesa, nella Val d’Elsa, a Poggibonsi, nel Chianti e nella Berardenga?

A livello di relazioni personali, gli abitanti, non molto.
Se si necessita di un bullone mancante in loco la Berardenga lo cerca in Val d’Ambra o a Siena, il Chianti (Radda e Gaiole) lo cercano nel Val d’Arno o a Siena, Castellina (Chianti) a Poggibonsi o a Siena.
Greve lo cerca verso Firenze, Barberino e Tavarnelle verso Poggibonsi/Certaldo.
Il solo collante che queste persone possono avere fra loro è quello di risiedere all’interno di un’area di produzione commerciale legata al vino.
Un’area vasta e spropositata che pende (dal punto di vista di territorio e abitanti) sul versante fiorentino.
Il mastice (in questo caso da botte) resta sempre il vino: la zona di produzione di un prodotto commerciale che si vorrebbe far diventare Patrimonio dell’Unesco all’interno del Sistema Villa – Fattoria.
La cosa ha le gambe corte, essendo storicamente la Toscana agricola impostata su questo sistema, simile anche fuori Regione.

Il sistema di Villa padronale (o Fattoria) e poderi è comune nelle parti agricole della Regione (salvo differire nelle coltivazioni delle zone bonificate).
Nella “Storia del paesaggio agrario italiano”, Emilio Sereni parla della Toscana delle riforme agricole leopoldine e del cambio di passo di una nobiltà terriera che per la prima volta investe capitali (invece di trarli con la rendita) e terrazza colline, crea case migliori per i contadini, costruisce magazzini e cantine.
Se l’Unesco si deve pronunciare sul “Sistema di Villa e Fattoria nel Chianti Classico”, non può fare a meno di notare che si tratta di una caratteristica tipica non solo di quel territorio commerciale, ma di quasi tutta la Toscana coltivata.

L’unico comune denominatore che si nota in questa istanza è di voler evidenziare una zona di produzione vinicola molto confondibile sia a livello nazionale che internazionale, dato che la menzione “Chianti” ricade su tutte le colline della Toscana dove sia piantata una vite e questo tentativo sembra puntare a voler far nascere (accanto al Chianti e al Chianti Inventato) un altro Chianti: il Chianti più Erotico che c’è, per differenziarlo dal Chianti delle colline pisane (vista mare) aretine, senesi, fiorentine, della cintura di Pontassieve e delle bretelle di Palazzo del Pero.

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