
Nelle vigne, si assiste a uno splendido ritorno al futuro, nello stile che l’allevamento a cordone (o a pecorina come dicevano i più maliziosi) viene messo da parte per un ritorno al semplice “capo e razzolo” – guyot – che ha il dono di far lavorare la pianta sempre nel nuovo.
Per quanto riguarda le vigne, i vecchi terrazzamenti costruiti in epoche di carri, bovi e tanta manualità, tornano in auge per una migliore irregimentazione delle acque, meno erosività del terreno, più umido al piede nei momenti peggiori e la bellezza a scaloni di gruppi che facendo nella vita altro – come oggetti offensivi atti a far male – si possono permettere di fare del bello a discapito di certe future cantine che andranno viste con oculata attenzione