Rietine ieri e oggi

Rietine, talvolta Retina, del Chianti in Val d’Arbia. – Casale che da il vocabolo ad una chiesa parrocchiale (S.Maria) nel piviere di S. Marcellino, Comunità e circa due miglia a ostro di Gajole, Giurisdizione di Radda, Diocesi diArezzo, Compartimento di Siena.

Risiede quasi nel centro del Chianti alto, sulla sinistra del torrente Marsellone tributario dell’Arbia, e pocolungi dalla strada rotabile valdarnese, la quale passa da Gajole per dirigersi a Siena.

Io non dirò se cotesto nome di Rietine , o Retina sia restato a cotesta contrada, quasi elisione di Aretina perindicare il confine antichissimo ch’era costà della diocesi aretina, nella guisa medesima che si disse al Castagnoaretino la parrocchia contigua S. Pietro, oggi detto a Castagnoli dirò bensì che la contrada di Rietine, compresa la suachiesa, da lunga età fu e si conserva in gran parte signoria dei nobili Ricasoli de’Bindacci, e ciò probabilmente fino daquando un loro antenato, Azzo del fu Geremia, per atto notarile del febbraio 1039, rogato costì in Rietine investì il dilui fratello Ridolfo, (autore de’Firidolfi) della torre, castello e distretto di S. Marcellino in Avane.

Un altro istrumento della provenienza medesima fu rogato nel novembre del 1196 presso la chiesa di S. Maria a Rietine.

lo che giova per l’antichità di cotesta chiesa, la quale fu sempre di padronato de’Ricasoli, ora alternativamente col
governo che sottentrò a uno de’Ricasoli ribelle della Repubblica Fiorentina. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Badia di Coltibuono).
E’compresa in questo popolo una villa della Faggeta. – La parrocchia di Rietine nel 1833 contava 195 abitanti.

Si aggiunga, che è compresa in questo popolo la villa signorile di Meleto della nobil casa Ricasoli-Zanchini, la quale possiede costà una tenuta omonima.
Appella pure a cotesto resedio di Meleto una membrana del 14 settembre 1255 della Badia di Coltibuono, alla quale furono donati da Bindaccio di Ardirmanno e dal suo figlio Arrighetto tre pezzi di terra posti presso Meleto lungo il orrente Massellone. – Probabilmente a questo Meleto riferisce altra pergamena del novembre 1083 appartenuta al Monastero di S. Pietro a Luco, nella quale trattasi della cessione fatta per 8 anni da Ugo del fu Ranieri da Casciaja ai figli di Azio di tutte le terre, case, ecc. che aveva ereditato dai suoi genitori, le quali erano poste nelle corti di Meleto e di Samprugnano . – (ARCH. DIPL. FIOR. loc. cit.).
Nel 1738 cotesta villa di Meleto fu riedificata di pianta dal senatore Giovanni Francesco Ricasoli-Zanchini, nipote del
celebre senatore Orazio Ricasoli, come apparisce da una iscrizione posta nell’interno di quel resedio.
Questo il Repetti, nel Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana, poi, negli ultimi anni, una svolta edilizia che – all’ingresso del paese – ne ha cambiato parecchio i connotati.

Questa voce è stata pubblicata in Arte e curtura, Chianti Storico, Etruscany, Fotografie 2023 e contrassegnata con , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento