La tovaglia a quadri nell’aia

L’ombra maestra e chiassosa del fico maschio, il cui frutto è inutile, ma che dona un fresco benefico a chi è uso stare al sole e mira diretto la ciotola delle penne alla pumarola con sguardo avido verso uno di quei sapori dell’estate che è imbarattabile con l’inutile niente avvolto nella stagnola del troppo.
Una tovaglia a quadri bianca e rossa sopra un’aia in pietre chiare e pesanti, sotto l’ombra di un fico la regale pesca nel vino e una tazzina di caffè, sinonimo di un’essenza turchese.

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