
Fosse nato in un paese dove il linguaggio fosse chiaro e scandito, lontano dalle sfumature, è probabile che avrebbe condotto una vita da maestro di scuola interessato alla letteratura, ma venendo a nascere nel paese in cui le indicazioni di fondo erano “sopire, stemperare, al massimo prendere tempo e non prendere posizione” e avendo un forte impulso di letture illuministe, a contatto con la realtà politica e sociale del suo tempo, prende forma e forza il suo impegno e il suo narrare come i fiumi non hanno mai un percorso coerente e troppo spesso si disperdono in mille rivoli che non conducono a niente.
Un raffinato pessimista, che vede svanire il senso di giustizia fra mille interessi o sottefugi, scrittore di non eroi malinconici e perdenti, che ci hanno messo del loro nell’affrancarsi dallo stato granelloso delle cose. Ma almeno ci hanno provato e anche per le vie traverse con cui il puro deve salvarsi dallo scaltro, in qualche modo, lascia una speranza.