Valore aggiunto di imbecillità

Ci uniformiamo velocemente ai cambiamenti che la vita comporta nelle abitudini quotidiane e nei materiali grandi e piccoli da abbandonare nei posti più comodi.

Uno splendido viale di olivi in campagna, un parcheggio, i piazzale dei supermercati, i bordi delle strade, l’erba di un giardino.
Non più damigiane spagliate, sedie sfondate, materassi di cambio stagione, televisori, batterie e frigoriferi ecc. abbandonati ai bordi delle strade o nelle piazzole dei cassonetti, bottiglie lanciate dai finestrini o bustine di integratori da due ruote.
Ci siamo evoluti in un valore aggiunto di imbecillità gettando guanti e mascherine usate in giro per ovunque, a dimostrazione che al peggio, non c’è mai fine.

Fonte:Il CittadinoIl Gazzettino del Chianti

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