I muretti a secco dichiarati patrimonio dell’Unesco

“L’arte del ‘Dry stone walling’ riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull’altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra secco”, spiega l’Unesco nella motivazione del provvedimento, sottolineando che “svolgono un ruolo vitale”.
Di origine antichissima, da migliaia di anni, gli agricoltori addolciscono le pendenze, si creano spazi coltivabili, regolamentano e regimano il corso delle acque e salvaguardano dall’erosione del suolo.
Le costruzioni a secco, sono in perfetta sintonia e simbiosi con l’ambiente circostante, un giusto riconoscimento alla cura del territorio e alla sua profonda bellezza, se si pensa ai pochi terrazzamenti rimasti nel Chianti o a certi scorci con le coltivazioni di limoni nella Costiera Amalfitana, le Cinque Terre, Pantelleria e cari angoli del Salento.

Questa voce è stata pubblicata in Arte e curtura, Chianti Storico, Federica, Fotografie 2018, La porta di Vertine e contrassegnata con , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

1 Response to I muretti a secco dichiarati patrimonio dell’Unesco

  1. Avatar di antonella antonella ha detto:

    Solo le magnifiche terrazze di Vertine o anche quelle del resto del mondo?

    "Mi piace"

Lascia un commento