
Per far ridere bisogna aver sofferto molto, ed è questa la scuola che forma la vita ai più grandi comici, leoni sul palco o davanti una cinepresa e tremendamente fragili in privato. Semplicisticamente, forse è anche per questo che i comici odierni, come polli allevati a miscela, suscitano poca ilarità e discreto sgomento ed è più comico chi, nel quotidiano sguazza fra bollette, panni da stendere e cavilli di una nazione parecchio azzecca – garbugli fatta di parecchi caporali e non molti uomini.
Cade oggi il 50° anniversario della scomparsa di Totò, il semplice nome dietro al quale si profila una sequela infinita di nomi e cognomi, campione di neologismi, ladruncolo nei panni di padre carmelitano e venditore di fontane a bischeri americani.