Un risveglio di nebbia

Il condensato di freddo interiore si dilata alle prime ore del mattina e appanna gli occhiali delle rughe su cui poggiano le righe del passato con i suoi furti prematuri.

Uno strato statico e lattiginoso riduce le forme e colma le buche nascondendo le sagome conosciute e comuni, barlumi di tegole e istanti di torre.
Le viti rosse di San Donato si aprono un varco fra la nebbia che lascia passare la prima luce.
L’effetto ottico batuffolo è finito, restano i solchi tracciati da un vomere onesto e uno sguardo nocciolo mai indifferente al bello.

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