Un dottore militare tenendo per le palle un non troppo felice aspirante soldato alla visita di leva chiede di trattenere il respiro e fare forza in basso.
Datasi la delicata situazione ogni movimento risultava a rischio sfrangimento e invece di spingere il giovane chiede al dottore se passa le sue giornate tastando palle altrui.
Un urlo di “abile e arruolato” e avanti il prossimo tastamento. A distanza di tanti anni c’è la consapevolezza del rischio corso in quella posizione nel voler fare l’ironico.
La visita di leva era preannunciata da una cartolina verde dentro la quale c’erano dei tagliandi che davano diritto al viaggio in treno gratis per una tre giorni di ore passate ad aspettare senza capire cosa, preludio e anteprima a quella che poi sarebbe stata la vita di un anno vestito di verde.
In quell’antico granaio poi riconvertito a fortezza sono passate generazioni di giovani toscani poi inviati generalmente in destinazioni brinatose fra Veneto e Friuli a svolgere il servizio militare, prima che nel 1998 il governo D’Alema abolisse definitivamente la leva.








