Dopo aver letto come vengono preparati i wurstel di pollo, ma soprattutto dopo aver assaggiato alla brace i wurstel di Casa Porciatti (maiale, spezie e budello naturale che li contiene) non c’è speranza alcuna che i confezionati finiscano nel cestino della spesa.
Meglio poco ma meglio è una pratica mentale e salutistica da mettere in atto alla stregua del consumo applicato all’olio d’oliva e altre bontà del nostro panorama gastronomico.
E rimanendo sulle colline raddesi, non c’è rischio che Michele Braganti insegua con il forcone chi sorseggia il suo grande Chianti Classico Monteraponi 2007 perchè abbinato a una verticale di wurstel dato che si tratta degli eccellenti salsicciotti del Porciatti mangiati in una tiepida sera sotto un tetto di lucciole.









Diceva Bismark che due sono le cose che il popolo e’ bene non sappia come vengono fatte: i wurstel e le leggi.
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Lo stesso dice Renzi, solo che al posto dei wurstel lui cita la ribollita 🙂
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