Quando Eolo decide di arrivare, non mette i manifesti di lavori in corso come fa l’Enel per una linea elettrica con i fili intasati da stasare.
Principia a soffiare e si infila in ogni soffitta, finestra sbieca, umore temporale e spiffera i capelli potenzialmente laccati di una rondine effervescente.
Gli usci sono serrati, Cristo è sceso dall’altare e si è messo al riparo della tenda del confessionale con i geloni ai piedi diacciati marmati.
I due locali sono chiusi per ferie, ma il ristorante l’Asinello, avendo in mostra una bottiglia vuota del vino della Porta dei Bischeri, non ha accesso alle stelle dell’Olimpo gastronomico.
Due carri colmi di damigiane impagliate tristemente vuote, un gatto che ha perso la strada di casa, le giostre oscillate dalla tramontana che arriva da Campi e batte nelle finestre chiuse del pallinaio fatto con le costruzioni, il circolo chiuso, privo di opinionisti.
Il Burla e il Palei nel ricordo di chi li ha conosciuti, un cavallo di bronzo a ricordare che la Villa d’estate è anche un campo da polo. Sport equestre che Renzi pratica ogni giorno con il dondolo di legno del su’ figliolo.















Questo blog mi pare troppo schierato con la Berardenga 🙂
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