L’altra sera s’era a mangiare una pizza a San Donato in Poggio da Giovanni Santarpia che poi sono diventate una decina perchè so fatte troppo bone specie quelle co i rigatino e zucca vernina che si festeggiava la presentazione dei calzoni a toscanello leopardato griffata da Roberto Cavalli che c’ha le viti accanto alla macelleria di mi ministro Cecchini e che tali finissimi calzoni verranno indossati dai commessi di Palazzo Chigi pe’ dagli un tocco di classe e per mostrare che le cose in quelle stanze da quande ci so io so’ veramente cambiate.
La mi moglie dice che da quande so’ a Roma ho messo su una buzza che paio un commendatore di sette mesi però è anche vero che i bucatini all’amatriciana che fa la Zi’ Teresa me l’ inietterei per cristere da quante so gustosi e anche della pizza di Santarpia un mi so certo vergognato a ordinalla tre volte e du pezzettini me li so sbafati ni bagno per un mi far vedere da paparazzi vanno dietro la mi signora di quanto so doventato ingordo.
S’era con la mi moglie, Rosi Bindi e Farinetti che la falcava di brutto promettendole di piglialla a fa l’affettatrice di palle alla bottega di Firenze d’Eitali che di questi tempi un si dovrebbe buttà via nulla, il reverendo Bernocchi con la su sorella che ha du puppe sode che fanno provincia che il reggiseno pare stia pe stiantare in ogni momento, Dunga che è a fa i corso di volontario co Amanda Lir alla misericordia di Firenze pe piglià i patentino per mandare l’ambulanze che co la tessera dei soci della Coppe ti permette di fa i corso di someliè con me a Arezzo, Franco Masoni venuto apposta da Siena (in biciretta co i Brocci per portà i manifesti de L’Eroica) partito fiancato la mossa è valida che s’è messo a declinare i cipressini di Carducci con la foga di quando fa la telecronaca di Palio e un si vedeva l’ora che arrivasse Aceto almeno si mettevano fra loro a ragionà di du cose di cui notoriamente un capiscono: e Cavalli, quelli che fanno gli stilisti e i vino panterato.
Si discorreva della lievitazione della pasta che in quel momento è arrivato Antognoni e gl’ho lasciato i posto di capotavola perchè c’è solo un numero dieci.
Le mie so giornate pese, i figlioli da portà a scuola tutte le mattine da Roma a Pontassieve che vorrei vedere chi dice che un fo mai nulla. Vestilli, preparagli i panino co i lampredotto che m’arriva fresco ogni mattina co i volo di stato, spedire una dugentina di twit per dare le disposizioni al mondo di come girare, dare il sidol a tutto i rame che a Palazzo Chigi un c’è più nessuno che lo faceva da quando so andate in pensione tutte le donne di Nusco che aveva portato De Mita e poi hanno aperto una cooperativa di servizi per strappà i giornalieri da i calendario degli uffici pubblici.
La pizza di Santarpia è bona di nulla. Ha vinto un monte di premi ni mondo ma sto per fargli una proposta che un può rifiutare dato che ha un posto ni panteon de mi super eroi.
Venire a fare i pizzaiolo ufficiale di Palazzo Chigi e alle feste dì grande partitone immane che queste sarsicce un le digerisce più nessuno e poi bisogna svecchià l’immagine e l’unto di secoli dai fornelli e rendere tutto più lait e fescion al pari dei tempi che viviamo con me che vo in biciretta per Roma e non con la Prinz Blu come fa D’Alema per un dare nell’occhio dopo e casini combinati con i Monte dei Paschi anche se lui dice che un c’era e Mussari è un colpo della strega.
Per cambià l’Italia mi ci vorranno secoli, ma tanto io penso alle poppe della sorella di reverendo Bernocchi e divento immortale.
Sempre forza viola.









!!!
"Mi piace""Mi piace"
Si, è vero, abbiamo una grandissimo primo ministro.
Sempre forza viola 🙂
"Mi piace""Mi piace"