Il settimo giorno Dio andò a pescare i pesci gatto nell’Arno

Il settimo giorno, Dio, stanco di vedere che le cose stava creando non prendevano la forma di letizia che voleva e l’uomo e la donna appena creati si lamentavano in continuazione della qualità della frutta e dei vestiti che non erano firmati, prese canna e bachini e andò a pescare pesci gatto nell’Arno.
In questo modo inaugurò il riposo domenicale come non è narrato nelle sacre scritture, ma i preti non conoscono l’arte della pesca, del numero adatto della lenza e dell’amo e quindi da secoli raccontano che il settimo giorno Dio prese un torcicollo che lo teneva fisso a guardare la perfezione di una coccinellina appena venuta al mondo.
Piante, animali, rettili, fossili, pruni, ernie inguinali e stroppioni. Tutto a Dio era venuto perfetto, ma la creatura che più gli faceva pulsare il cuore era l’intonata melodia scandita da una rondine appena alzata dal nido e brizzolata tinta nelle penne.
Solo Adamo ed Eva vennero fatti alla svelta mescolando il fango a una scureggia di fagiolo borlotto, e da li nacque l’intero genere umano, mentre da un soffio d’amore piccino scivolò ad esistere la bellezza della natura intera.

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0 Responses to Il settimo giorno Dio andò a pescare i pesci gatto nell’Arno

  1. Avatar di an an ha detto:

    Invidio il tuo amore per la bellezza, per la natura…. per la coccinella….

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