Un calice di sentimenti floreali

Si accorciano le ore di luce e maturano tutti quei frutti che insaporiscono le tavole con l’arte di conservarli per l’inverno.
L’uva è facile, si usa per il panello o quando è pronta diventa prima mosto e poi vino per le bottiglie.
Le olive basta portarle al frantoio e ritirare quella meraviglia salutistica che si mette ovunque e non ha controindicazioni per nessuno.
I fichi, i funghi, le more, le castagne, le bacche di rosa canina, le noci, il basilico, le meline selvatiche e le zucche gialle, i carciofi, i pomodori sono forme di benessere se tramandate nelle grige e fredde giornate invernali.
Maturano frutti, sentori di sentimenti mai rimossi, aromaterapia roteando un bicchiere colmo di sfondi musicali fioriti, cesti da riempire, camminate da fare, tramonti dipinti ogni sera, rondini sullo spartito dei fili della luce. Parrebbero piccole cose.

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0 Responses to Un calice di sentimenti floreali

  1. Avatar di an an ha detto:

    Non sono piccole cose: è commovente.

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