La vita inizia,
un nuovo fiore masce,
ma come per pigrizia,
rimane sempre in fasce.
Poi cresce,
piano, piano,
ma non si accorge che una mano, lenta,
è quasi una carezza.
Lo strappa con forza….
è la tristezza.
Ha lasciato quel terreno
che lo nutriva come un veleno,
ma lui non si accorgeva…
stare li non era
poi così bello ed importante,
come invece adesso è grande
il posto dove lo hanno messo.
E’ così felice… non è più lo stesso.
Sarà forse più breve la sua vita,
ma i quei momenti
avrà provato grandi sentimenti.
Così forti e belli
senza competere con quelli
che nel terreno lentamente
lo faceva vivere tranquillamente.
Ora è ammirato,
apprezzato,
è felice e lo dice:
la speranza è quella cosa che se avanza
la si può donare…..
a chi la sa provare….
a chi sa credere…. che non è finita
che se anche è breve,
è pur sempre…. “la vita”.









Accompagnando un cognato all’ospedale Le Scotte di Siena per una visita,mentre aspettava di essere chiamato in una sala d’aspetto, mi sono imbattuto in due Belllissime poesie scritte da Daniela Palagi. Scrittrice che non conoscevo e non avrei forse mai conosciuto, se non fossi capitato lì. Ne ho copiata una manualmente in un taccuino che avevo nel borsetto e che porto sempre con me, necessario a rendermi più comode le cose che vi ripongo. Mi complimento, per la sua bravura nella stesura del testo e per la sensibilità, che dimostra verso temi così profondi, che toccano la vita di ognuno di noi. Grazie !!
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