Gino Bartali, Ponte a Ema 18 luglio 1914 e la corsa Firenze – Assisi

“Il bene si fa, ma un si dice e certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”
Gino Bartali ha vinto tre giri d’Italia e due Tour de France fra gli anni trenta e quaranta del novecento e allora le strade erano breccino e bullette perse dalle scarpe di chi le percorreva a piedi. Quindi polvere, mota, discese ardite, camere d’aria a tracolla, bottiglie di vetro, acqua di fonte e forature.

Sono tante anche le corse in linea vinte nella carriera da Gino Bartali, di cui oggi ricorre il centenario della nascita, ma le corse più pregiate Ginone le ha vinte sui 173 chilometri della linea Firenze – Assisi, quando faceva la spola con documenti e foto tessere celati nel telaio della bicicletta permettendo ad una stamperia clandestina di produrre documenti falsi in modo da favorire la fuga degli ebrei dai rastrellamenti nazisti.
Le medaglie della vita migliori sono quelle che non si dicono…. hai ragione Ginone.

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0 Responses to Gino Bartali, Ponte a Ema 18 luglio 1914 e la corsa Firenze – Assisi

  1. Avatar di Paterni Mario Paterni Mario ha detto:

    Come Bartaliano Conosco la su storia ciclistica, e lo ritengo un grande tra tutti i campioni.
    Ma le sue imprese piu’ belle sono state durante il periodo della guerra, facendo il postino pre la liberta’. Che sanno di un sapore eroico Mario Paterni

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  2. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Sono d’accordo con lei Mario. Bartali era un grande campione di ciclismo, ma le tappe più belle le ha vinte percorrendo la Firenze – Assisi, in cui metteva seriamente in gioco la sua vita per salvarne di altre e il silenzio con cui avvolse questa storia rende ancora meglio la grandezza del personaggio.
    Grazie del suo intervento Mario.

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