Il vento che entra nei forasacchi prima che si alzi il sole nel deserto di Accona delle crete senesi

Non passa una macchina e non si sente un trattore in moto prima che si alzi il sole, l’unico ingrediente è il silenzio su una strada con una siepe continua di forasacchi agitati e scossi dal vento che produce il suono naturale di un sibilo frusciante.
In quello che migliaia di anni fa era il fondale del mar Tirreno sono rimasti i segni delle onde e il salgemma dei calanchi del deserto di Accona che costeggia l’ennesimo vialetto coltivato a cipressi fino al castello di Leonina.
C’è il verso di un daino stonato e il classico muggito del fagiano che si spollina in un silenzio piegato solo dal vento nudo e solitario finchè non si alza il sole che sembrano le note della canzone di Simon e Garfunkel intonata dagli effetti naturali che si stanno svegliando.
Il primo trattore con le marce che sgranellano, le prime macchine di passaggio sono il segno che l’incantesimo è rotto e serve un caffè forte e sodo.

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0 Responses to Il vento che entra nei forasacchi prima che si alzi il sole nel deserto di Accona delle crete senesi

  1. Avatar di Barbara Barbara ha detto:

    Mi riporta alla memoria uno scorcio d’Irlanda di 17 anni fa: isole Aran, una collina appena chiazzata d’erba, il vento fra i capelli e un incredibile senso di libertà e di intimo contatto con la natura.

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