Stando a quanto pubblicato dal sito ‘Winenews.it‘, capitali stranieri avrebbero acquistato una delle più belle ville del Vino Classico, (a Greve), risalente al Trecento: la storica Vignamaggio.
Costruita dalla famiglia Gherardini, la famiglia di ‘Monna Lisa’ (da Anton Maria Gherardini nacque nel 1479 la celebre Monna Lisa, che fu poi moglie di Francesco di Bartolomeo del Giocondo, da cui l’appellativo ‘La Gioconda’), la tenuta ed i suoi 42 ettari di vigneto a Chianti Classico (160 ettari gli ettari di terreno complessivi, di cui 11 ad oliveto) sono stati comprati da un gruppo di imprenditori sudafricani.
La cifra di questa operazione non è stata ancora comunicata ufficialmente dall’avvocato Gianni Nunziante, ma potrebbe trattarsi di circa 30 milioni di euro, stando alle valutazioni e le stime degli esperti.
L’avvocato Nunziante, a sua volta, l’aveva comprata nel 1988 dalla famiglia Sanminiatelli, ristrutturandone la cantina ed i vigneti. Un passaggio di mano storico, considerando che la tenuta, come attesta una pergamena del 1404 firmata da Amidio Gherardini e ritrovata nell’archivio Datini di Prato, produce vino da oltre 600 anni.
Un luogo celebrato anche dal cinema, essendo stato il set di film ‘Molto rumore per nulla‘ del 1993, oltre ad essere fornitrice ufficiale del Quirinale e del Senato della Repubblica Italiana. In ogni caso, la villa sarà condotta dalla nuova proprietà con stile francese.
Fonte: Il Cittadino On Line
Andrea Pagliantini 
Fa pendant con l’altra notizia di stasera; Krizia – il marchio della moda di Mariuccia Mandelli – venduta ai cinesi, anzi a un’imprenditrice della moda cinese.
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Già sono arrivati i capitali stranieri scovati e inseguiti da Renzi?
Giusto oggi al Senato ha coccolato la platea dicendo che non bisogna puntare i piedi perchè le aziende rimangano italiane.
“Capitale straniero vuole dire lavoro, benessere……”
Il gazzilloro di Rignano sull’Arno dovrebbe anche dire che se il capitale estero arriva vuole meno tasse, incentivi, salari polacchi per i propri dipendenti e fare come gli pare.
Temo nuove colate di cemento.
La litania edilizia, sviluppo, lavoro si è già imparata a mente e ancora non si è capito che il lavoro è effimero e il vantaggio a costruire è solo di un ristretto indotto di persone.
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L’altro ieri ero a Roma: tutti gli alberghi in cui dormivo, anni fa, convenzionati con la mia azienda, sono diventati americani. Cioè gli americani vengono qui, alloggiano all’Excelsior (Westin Excelsior, ora) e i soldi con cui pagano ritornano negli Usa.
Bell’affare
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Vero Silvana, però come ha detto anche l’oracolo Renzi, gli investimenti stranieri portano lavoro qui….. come la mettiamo?
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Il lavoro ce l’avevano anche prima, quelli che lavoravano negli atelier o negli alberghi. Era probabilmente il padronato italiano che non sapeva (voleva?) gestire le cose correttamente. Ora il padrone è straniero e sceglie a casa sua la gente per le posizioni più delicate e di responsabilità …
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Immagino che la stessa cosa venga fatta dai nostri che spostano la fabbrichetta in Romania, Polonia ecc. ecc.
Gli stati e la politica non governano più l’economia, la dottrina reganiana del liberismo spietato la cui unica regola è il mercato.
Mi ricordo quando si parlava di cedere l’Alfa Romeo ai giapponesi e il governo di allora, presieduto da signor Craxi, faceva leva sull’italianità dell’azienda per cederla alla FIAT, i re mida all’incontrario dell’automobile italiana.
Bianchi, Innocenti, Alfa Romeo, Lancia, Lamborghini, chi le ha più riviste????
Ora si tratta di una strategia che coglie qua e la le poche perle rimaste intere del nostro paese: la moda, il cibo e il buon vino, l’artigianato orafo, i baci perugina……… l’intero comparto olio consegnato agli spagnoli.
Siamo un paese che rimane nonostante gli sforzi contrari bellissimo, ma decadente e con i consigli per gli acquisti.
Altra cosa: nel vino e nell’agricoltura in generale, chi si avvicina non lo fa in punta di piedi, al contrario.
La violenza paesaggistica è sempre dietro l’angolo con la realizzazione di grandi strutture, cantine, ville ecc. ecc.
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