San Piero in Avenano, un pezzo di Chianti come era

Solo per tre parabole piantate sul muro che da sulla strada di accesso il visitatore arrivando a San Piero, può pensare di non aver fatto un viaggio all’indietro con la macchina del tempo agli albori del novecento a alla metà degli anni ’50.
In questa collina di fronte al castello di Meleto tutto è rimasto fermo tranne qualche travicello venuto in terra e l’ailanto che ha colonizzato la parete esterna di un edificio.
Si sale a piedi all’altezza del madonnino posto sulla statale 408 in direzione sotto Vertine per ampie vigne di merlò allevate a cordone con la lunatica architettura del Chianti Geografico di fronte.
A destra si sale ancora, si trova una casa colonica fra i pini, un palazzo con una torre dove a sinistra c’è un altro madonnino e si trova San Piero in Avenano, volgarmente San Pierone con la sua chiesa coperta di edera, il pozzo, gli orti dismessi, i sassi in equiliobrio ma non tanto.
Da qui ci sono tre possibilità: o andare nella guazza sotto Vertine (sconsigliata) oppure continuare risalendo le vigne in salita dal sentiero si inerpica da sopra la chiesa e porta a Vertine, oppure prendere sempre dalla chiesa la proda dei vigneti e percorrerli tutti in piano per sbucare fin sotto alla Pieve di Spaltenna.
Ognuno dei due tragitti è una piacevole camminata che premia arrivando a due splendidi posti.

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0 Responses to San Piero in Avenano, un pezzo di Chianti come era

  1. Avatar di Dario Dario ha detto:

    Mi basta aver letto “proda”.
    Grazie

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  2. Avatar di silvana silvana ha detto:

    Perché altrove è “preda”

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  3. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Questo luogo è in vendita da tanti anni ma mi viene di dire che per fortuna nessuno se lo è mai preso.
    Certo, vedendo come alcune strutture sono malmesse potrebbe sembrare una bestemmia sperare che qualcuno non si occupi della sua “valorizzazione”, ma siccome ho visto troppo spesso come strutture con una loro anima e un loro stile vengono snaturate e rese finte, intimamente mi compiaccio che questo luogo rimanga come tale.
    Una piccola oasi in disparte fatta per visitatori che hanno voglia di capire o di vedere come era il mondo tanti anni fa prima che arrivasse la finzione della vera Toscana e del vero finto Chianti da rivendere al primo bischero che passa.

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