Bisogna fare un breve riassunto delle puntate precedenti.
Le casette erano due e ora sono quattro per via delle sciamature estive che hanno visto nascere una nuova ape regina nell’arnia e la fuga della nuova regnante con una parte di operaie che la accudiscono.
A maggio appena uscite dall’arnia si sono gettate sopra gli ulivi e stando attenti ogni giorno è stato facile recuperarle e creare una nuova casina dove le api si sono subito messe al lavoro.
Durante l’estate hanno bottinato girasole, lavanda, fiori di campo e di bosco il cui miele profumato come un volo di rondine è già messo da parte.
Ora sorvolano il bosco producendo melata e miele di edera, rognoso a staccarsi dai telai per via della sua consistenza, ma di certo uno dei mieli più buoni in assoluto.
Il peso degli alveari e le pioggie avevano fatto cedere il terreno all’indietro e una cassa si era rovesciata con l’apertura verso l’alto. Non c’è stato alcun danno e le api hanno continuato a bottinare come niente fosse, sigillando meglio a cera l’accesso agli esagoni in cui è contenuto quel dono infinito che si chiama miele….. che si chiama dolcezza.
Non ti fai mancare proprio niente ….
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Mi piacerebbe assaggiare questo miele, è possibile?
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E’ uno sfizio piacevole, ma la pioggia e la scarsa fioritura della prima parte dell’estate e poi il caldo torrido che è arrivato dopo, hanno fatto si che anche quest’anno ci sia solo una testimonianza del miele dell’annata.
Si Daniela, è possibile assaggiarlo.
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Lo voglio!!!!!
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