La conserva di ciliegini

Probabile esista qualche normativa europea che impedisca la trasformazione in casa dei prodotti dell’orto per gustarli d’inverno, ma allo stato attuale delle cose il sapore dell’estate chiuso nei barattoli in quanto a sapore non ha niente a che spartire con le conserve industriali.
E poi il gusto dei preparativi con la macchina a manovella per separare la polpa dai semi e dalle bucce, le pentole, il calore, il sacco di tela grezza per filtrare l’acqua di vegetazione.
E d’inverno parrà una bischerata, ma una fetta di pane tostato sulla brace e una spalmata di conserva con un poco di olio e pepe rinvigorisce la mente come una visita agli Uffizi o alla Porta del cielo del duomo di Siena.

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0 Responses to La conserva di ciliegini

  1. Avatar di Dario Dario ha detto:

    quella macchinetta fa una cosa ganza.
    Peraltro il Bigazzi dice (scrive, in realtà: per saper quel che dice bisognerebbe vederlo in tv e io non lo faccio nemmeno se mi pagano, vista la compagnia in cui si trova) che i semi sarebbe salutare mangiarli.
    Sia o non sia, quando noi si fa la pumarola per invasarla, si passa tutto: bucce e semi.
    È comunque un godìo.

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  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Certo che si, nella pumarola ci vanno sia semi che bucce, sennò che pumarola sarebbe?
    Qui sopra invece si parla di conserva che poi altro non è che un concentrato di polpa di pumodoro….
    Il Bigazzi assieme alla Clerici diventa letale da vedere….. da solo è potabile.

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  3. Avatar di silvana silvana ha detto:

    Se poi i protagonisti della storia provengono da un orto locale è festa al borgo, ora e nel prossimo inverno, con olio (regolamentare) a crudo e macinatina di pepe.

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  4. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Si, si, trattasi di produzione ortolana locale.
    Giorni di pomodori messi nelle cassette ad affinare e poi quando la quantità e la maturazione erano ottimali, via con la trasformazione.

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  5. Avatar di riccardo riccardo ha detto:

    io faccio solo i pelati, e quando gli invaso aggiungo abbondante basilico. stapparli e sentire il profumo d’estate è una vera delizia. tutti quelli che assaggiano i miei pomodori li trovano superbi e allora io mi vanto di dire che….” come ci sono le cipolle di tropea , ci sono anche i pomodori di savignano” (po). questi pomodori, qualunque qualità pianti, hanno un sapore molto dolce. se trovo il tempo di veniti a trovare in codesto posto incantato, ti porterò una bottiglia sperando che anche tu riscontri la differenza.

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  6. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Riccardo, ma non sei sicuro che i tuoi pomodori non siano pisanelli?
    Media dimensione, stile costoluto, buccia dura e dolcissimi?

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  7. Avatar di riccardo riccardo ha detto:

    negli anni ho provato moltissime qualità e ti assicuro che tutte hanno dato lo stesso risultato. L’unico meno dolce è il rio che ho dovuto introdurre per sostituire il san marzano che purtoppo si ammalava troppo facilmente. io credo che sia il tipo di terreno a rendere i pomodori così dolci.

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  8. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    E’ importante la varietà, na non sono da meno il luogo, il terreno, il clima…..
    Prendi due viti gemelle e piantale in due posti diversi: daranno due vini diversi.

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