La battitura del grano da Renzo Marinai

Un tuffo nel passato remoto riportato al presente di grano seminato fra gli ulivi che fa grattare nella memoria di aie colme di gente, fazzoletti al collo che poi finiscono sul viso per coprire dalla pula, fatica, sudore, la puleggia che gira, un pagliaio che scema di misura mentre i sacchi di grano aumentano da un lato e le presse rettangolari di paglia aumentano dalla parte opposta.
Questo nel 2013 accade ancora per merito di Renzo Marinai che rispolvera da anni la coltura promiscua fra viti e ulivi di un cereale non banale, un grano duro stritolato dall’esigenza dell’industria e messo da una parte come il “Senatore Cappelli” che nelle annate normali può arrivare fino ad un metro e ottanta di altezza e quindi inaffidabile per la raccolta meccanica moderna.
Un grano che è stato di base alimentare per generazioni di persone che non hanno mai avuto problemi di celiachia…. un grano che poi si separa in crusca, tritello e farina, o grezza, come lo utilizza Giovanni Fabbri per preparare la sua pasta artigianale dal sapore incomparabile con il sugo di nana tipico della battitura.
Un vino bianco di Trebbiano e Malvasia piacevole che si beve a pioggia, un rosso di Sangiovese di naso e struttura che aspetta le brezze fresche di ottobre per essere gustato al meglio.
Sopra le viti, gli ulivi e sul grano di Renzo Marinai continua a volare la rondine su una terra non intossicata dalle scorciatoie insensate della chimica.

Questa voce è stata pubblicata in Arte e curtura, degustazioni, Fotografie 2013, persone e contrassegnata con , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

0 Responses to La battitura del grano da Renzo Marinai

  1. Avatar di Alessio Undini Alessio Undini ha detto:

    Bisogna ritornare ai valori della civiltà contadina. La terra è la nostra salvezza umana e grazie a chi, come il Sig. Renzo Marinai, si impegna per ricordare che per ottenere un tozzo di pane bisogna lavorare sodo!

    E’ troppo importante ricordare a tutti i valori che la società contadina esprimeva:

    – attaccamento al lavoro

    – spirito di sacrificio

    – amore per la famiglia

    – spirito di cooperazione e reciproco aiuto tra famiglia e famiglia che si estrinsicava soprattutto attraverso il lavoro comunitario

    – onestà di comportamenti (la chiave di casa veniva lasciata, senza preoccupazione, nella toppa o sotto l’uscio)

    – profondo sentimento di religiosità che aiutava il contadino ad accettare con rassegnazione una vita grama, fatta di stenti, di privazioni e di soprusi.

    I valori della civiltà contadina non possono e non devono essere dimenticati.
    Dimenticarli significherebbe, per noi che da quel mondo discendiamo, estirpare le nostre radici.

    (http://www.amicidelmuseo.net/civilta_contadina.html)
    (http://undinialessio.jimdo.com/)

    "Mi piace"

  2. Avatar di mario mario ha detto:

    Sono immagini che mettono in mostra l’armonia dello stare insieme e dell’aiutarsi vicendevolmente….. purtroppo ricordi molto sbiaditi….

    "Mi piace"

  3. Avatar di anna maria anna maria ha detto:

    purtroppo non so, non essendo nativa di queste parti, cosa è la “nana” che sembra molto ma molto invitante
    Anna Maria

    "Mi piace"

  4. Avatar di Chicco d'Uva Chicco d'Uva ha detto:

    …è sempre bello vedere e leggere di qualcuno che si impegna per fare le cose come si deve, con la cura, la lentezza e l’amore di un tempo.

    Un tempo fatto di sudore e di fatica, un tempo dove lo spirito di solidarietà tra famiglie era molto forte e tutti si aiutavano a vicenda, un tempo dove la voglia di stare insieme per condividere un tozzo di pane, una risata, un lavoro duro nei campi o checchessia problema era fonte positiva di altruismo e solidarietà…l’uno aiutava l’altro per la voglia di farlo perché era naturale farlo…si cercava sempre una soluzione nel rispetto dell’altro.

    La gente non aveva fretta, aveva tempo di ascoltare e cercava sempre la parte buona del tutto, e se accadeva qualcosa ad un familiare, ad un vicino lo spirito di sacrificio e solidarietà era talmente forte che ci si levava il boccon di bocca pur di aiutare.

    Le persone non erano lasciate sole a se stesse ma ognuno sentiva l’altro in se…il rispetto delle persone era genetico come quello per la famiglia, il credo profondo in Dio…gli affari si avviavano o si concludevano con una stretta di mano

    Esistono ancora persone contadine o non contadine che vedono, vivono la vita così, ma sono sempre più rare. Perché?

    Il ieri che mostri e i suoi ricordi non è poi così lontano…è stato l’avvento dell’epoca moderna che ha aiutato la qualità della vita contadina e di “rendimento”dei campi ecc.. a fare man mano regredire la razza umana all’assenza o quasi di rapporti umani, di rispetto che un tempo erano più che consolidati ..o è qualcosa di più?

    La tecnologia aiuta ma non cancella la memoria..o l’azzera…credo che per molte persone è iniziato il tutto distogliendo lo sguardo dai problemi dell’altro: dell’amico, del vicino, del familiare…la comunicazione e la condivisione che erano il punto di forza lentamente hanno lasciato il posto al vuoto, alla fretta, alle ansie ecc…creando il vuoto e da lì la voragine dell’incomunicabilità ..e lentamente siamo arrivati al giorno d’oggi…dove i più pensano a se stessi.

    Caro Andrea come le stagioni fanno maturare frutti e grano…altre mietono vite e seminano dolori … la capacità dell’essere umano e di chi gli sta’ vicino nel sostenerlo nel momento del bisogno si vede nel tempo…tutto il resto che viene detto anche in una vita intera sono solo parole al vento e senza fondamenta.

    Davvero un bellissimo ritorno al passato in un giorno di agosto che poi, come dici te, scivola via!

    Ciao Andrea!

    "Mi piace"

  5. Avatar di an an ha detto:

    @ Anna Maria

    Per essere stata spesso tacciata di “nana” dal vinaio vertinese, per esperienza acquisita ho capito che ci sono due strade da seguire per questa affermazione.
    O la scarsa altezza o l’anatra………… in questo caso in umido 🙂
    Davvero belle le immagini e lo spirito che smuove queste iniziative.

    "Mi piace"

  6. Avatar di massimo sollazzini massimo sollazzini ha detto:

    semplicemente…bello!

    "Mi piace"

  7. Avatar di Laura Laura ha detto:

    Che bello!!!! Ho appena visto al tg3 regionale un servizio che parlava proprio di questa battitura e ora lo rivedo nel tuo blog grrrrrrrrrrrr che invidia 🙂
    Perchè non riproponi la battitura del grano anche a Vertine? Lo sai che flotta di gente faresti venire?

    "Mi piace"

  8. Avatar di Daniela Daniela ha detto:

    Si gira il mondo, si fanno sogni grandissimi e poi non si trovano parole di fronte ad un campo di grano.

    "Mi piace"

  9. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Ringrazio pubblicamente Renzo Marinai per avermi permesso di riannodare un filo di ricordi molto lontani nel tempo risalenti a quando la battitura nell’aia era un momento di socialità e di duro lavoro che si rinnovava ogni anno nel culmine dell’estate prima della vendemmia.
    La monocoltura della vite sta impoverendo i terreni, la cultura e soprattutto la salubrità dei luoghi, con metodi di conduzione agricola fatta di chimica a cadenza rituale che impoverisce il suolo e la vita di insetti e piccoli animali e pesci nei torrenti.
    Vigna, cinghiale e daino…… non può essere ridotto tutto a questo la campagna.
    Una giornata speciale in cui riaffiorano ricordi e nella quale si riaffermano sapori e odori persi nel tempo e per strada ma che si materializzano di nuovo nella pasta di Giovanni Fabbri, nella pula intorno alla battitrice………. nel parlare con persone che hanno qualcosa da dire e non da mostrare.
    Grazie Renzo.

    "Mi piace"

  10. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    @ Laura

    Di portare massa di gente a Vertine è proprio l’ultimo dei miei pensieri anche se una festa incentrata sulla battitura avrebbe molto più senso e sarebbe più selettiva nei soggetti possono arrivare allo stato brado in una
    delle solite iniziative fatte solo per fare cassa.

    "Mi piace"

  11. Avatar di renzo marinai renzo marinai ha detto:

    ANDREA GRAZIE DI CUORE PER LE TUE PAROLE A PRESTO RENZO

    "Mi piace"

  12. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Ci vediamo a settembre Renzo, ci conto 🙂

    "Mi piace"

  13. Pingback: La battitura del grano Senatore Cappelli, Renzo Marinai la fa come una volta | Food Blogger Mania

  14. Pingback: La pasta di Giovanni Fabbri | Andrea Pagliantini

  15. Pingback: Il suono del mare di grano mosso dal vento | Andrea Pagliantini

  16. Avatar di giorgio giorgio ha detto:

    questo trattore 605 è veramente molto bello io ho sempre guidato questo modello

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Chicco d'Uva Cancella risposta