Una storia che nasce con la foratura della gomma di un furgone di passaggio che trasporta un pregiato pianoforte e il suo suonatore inglese che per comodità chiameremo Novecento.
Il tempo occorrente a sostituire la gomma forata è quanto serve per spiegare al pianista il posto in cui si trova e trovare tante affinità umane risiedono comuni in questo luogo.
Vuole ricambiare l’aiuto ricevuto. Il sogno e l’incoscienza fanno da traino per trasportare il pianoforte in fondo all’Oliveta di Vertine per ascoltarvi in silenzio fra il vento, il tramonto, le nuvole e la rondine dei gigli rosa, degli splendidi brani sdraiati nella natura.
The Sacrifice di Michael Nyman, il tema di Nuovo Cinema Paradiso dell’infinito Ennio Morricone, la carica divertente quando il sole va a dormire de La stangata.
A settembre Novecento tornerà fra noi suonando alla gioia, alla rondine, alle salsicce, agli ulivi e al sangiovese nei bicchieri.
Andrea Pagliantini 
Andrea sei un grande! a stasera
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Ciao Andrea,
che bello, mi mancano tanto queste belle cose.
Quindi ci vediamo a Settembre al Campino, tienimi aggiornata.
Un abbraccio
Valeria
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Questo è solo amore……… per Vertine, la natura, la vita….. e non solo…..
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La stangata che l’hai fatto suonare per dedicarla a quei bischeri della porta dei bischeri di Vertine 🙂 che venirono per suonare e furono suonati?????
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Lo scorso fine settimana c’e’ stato un concerto nei vigneti di Carfagna all’Isola del Giglio,
poi il pianista a Vertine, a Montalcino la musica di Mozart in vigna e in cantina……
I credo che la piu’ bella musica da ascoltare a Vertine sia il canto degli uccelli e il silenzio della bellezza della natura, ma che dire se si deve proprio far qualcosa di diverso ben venga il pianista nell’oliveta.
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Si tratta di una cosa estemporanea nata per un caso fortuito e inimmaginabile….. farlo ripetutamente o crearci dietro degli appuntamenti fissi sarebbe piuttosto stucchevole e antanista.
Le tre melodie suonate l’altra sera fra gli ulivi avevano un senso per la casualità e per l’emozione forte che quelle note suscitano per vari aspetti proprio in questo momento.
Non è scontato che il pianista torni a settembre, ma nel caso, lo farebbe solo per le brevi note di una canzone e poi sparirebbe come tutti fra le salsicce 🙂
E’ bello quando le cose rimangono spontanee e casuali….. sennò non ha un gran senso….
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Ciao Andrea, prima che gli uomini inventassero i templi e i teatri si pregava e si cantava nei boschi ….. olivi e pianoforte salsicce e sangiovese , amici e aria buona, se mi chiami corro
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In tutto questo ciriole assolutamente la Vernaccia fra il Sangiovese, sennò il tutto non ha senso…. fra qualche sera, allo scuro, fra gli ulivi…..
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Dev’essere stato davvero emozionante…non solo per te e chi era presente…ma anche per il pianista stesso…ciao andrea
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Te l’ho detto Monica, io mi sono tirato in disparte ad ascoltare da una posizione defilata.
I protagonisti erano il luogo, il pianista, il tramonto, una rondine dispettosa e le note si alzavano per aria.
Si, è stato veramente emozionante e per la casualità per cui è nato e per il momento specifico in cui è successo, forse non è il caso di ripetere ma basta tenersi stretti e presenti solo quegli istanti…
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