«Non c’è nulla di più sovversivo, di più alternativo al modo di pensare oggi dominante. Camminare è una modalità del pensiero. È un pensiero pratico. È un triplo movimento: non farci mettere fretta; accogliere il mondo; non dimenticarci di noi, strada facendo».
E’ in compagnia di una rustica bellezza il cammino in questo lembo di Chianti poco “valorizzato” che casca in qualche tetto ma almeno permette di vedere come erano le cose prima dell’arrivo dei geometri ruggenti che hanno trasformato il vecchio e il vissuto in brutte copie patinate.
La mota è fedele compagna sugli stivali e la pioggia disegna mille rivoli nei filari di vite lavorati.
L’edera avvolge la parete nord di una vecchia chiesa di cui si ciba e allo stesso tempo ne sostiene i muri.
Un ciliegio dall’età indefinita è scosciato di un arto voluminoso da qualche bipede predatore.
Una fonte per lavare i panni dove Francescone era commosso e felice per aver trovato tale comodità all’inizio degli anni ’90.
Frullata di fagiano, mai tanti fringuelli, una turista di origine danese che dice “Parino, alò che se va” al figlio fava che non vuole camminare.
Vigne di Meleto, chiesa di San Piero in Avenano, il virgolettato iniziale è di Adriano Labbucci autore del libro “Camminare, una rivoluzione“.
Che spettacolo i luoghi che incontri inerpicandoti tra la mota e i vigneti della tua terra, saltando fossi e affrontando salite.. e quando li descrivi è poesia!
Certo che la turista ti deve aver fuso l’orecchie e poi con quell’accento..mamma mia!
Bello camminare e ascoltare i suoni della natura fruscii, canti e in lontananza lo scorrere del fiume…sembra d’ essere lì!
Però la prossima volta la giacca portatela dietro!
Ciaooooooooo, Befana aretina!
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Voglio le strade davanti a me tappezzate di lastre di marmo. Pavimenti lisci, niente discese, niente salite, niente buche o incrinature. Tutto livellato come una pista di pattinaggio, di modo che io possa camminare con le mie scarpe con il tacco per la città a testa alta, senza rischiare la vita.
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La turista danese con accento eretino copriva il tuono dei lampi.
Signora/ina Elena, quello che ha scritto è pari, pari al programma elettorale del PD!!!
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