San Gusmè

Il prete ha qualche acciacco e Vezio è preoccupato per il regolare svolgimento delle quarant’ore, una maratona di preghiere e mea culpa che casca nelle feste natalizie.

Si scorge Siena in sottofondo con il profilo civile e religioso della torre e del campanile, una terrazza sulle crete coperte di bruma dove sgorga Torre a Castello, (nome prezioso per il pecorino) e l’ampia vallata con le vigne della Berardenga.
San Gusmè è una passeggiata nel tempo perduto, a poca distanza dalla Porta dei Bischeri incendiarono una vigna.

Un paese che brilla e luccica per la pulizia delle stradine, per la cordialità degli abitanti, per le nonne curano i gatti abbandonati, Remino di Campacci che ha ancora qualche bottiglia di 2007, per il primo sole dopo giorni di gelo che fa aprire margherite.

Nel piccolo cimitero tre annaffiatoi di colori e capacità diverse sono perfettamente allineati all’entrata, i fiori di plastica e i vasi vuoti sono messi nell’apposito cestino.

Coltura promiscua di olivi e viti appena potate, mentre il Luca Cava beve vino e piscia acqua senza ritegno.

Questa voce è stata pubblicata in Arte e curtura, fotografie 2012 e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

0 Responses to San Gusmè

  1. Avatar di marco marco ha detto:

    Complimenti per il bell’articolo

    "Mi piace"

  2. Avatar di Monica Monica ha detto:

    Vezio l’ho conosciuto ed è una persona davvero gentile e disponibile, m’immagino come era agitato per il possibile non svolgimento delle 40’ore…ma poi c’ha fatto tutto bene il prete??? Andrea grazie sempre belle foto e scritti che sembra che tu parli, ciao, abbraccione ..me!

    "Mi piace"

  3. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Non lo so’ come abbiano fatto con le 40 ore, ma Vezio non si arrende 🙂
    Abbraccione a te da me…..

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Andrea Pagliantini Cancella risposta