Separazione del solido dal liquido mediante scroscio all’aria dal contenitore di fermentazione in una tinozza provvista di vaglio per impedire che bucce e semi finiscano nel vino a cui possono cedere sapori sgradevoli e tannini sgraziati. Una pompa provvede a tirare via il liquido verso il vaso di appoggio definitivo o momentaneo.
Una volta estratto il liquido, a mezzo di rastrelli e pale viene tirata fuori la vinaccia dai tini zuppa di liquido da pressare.
Ci sono tinozze da riempire, pesi da alzare, gabbie di pressa da chiudere, processi di pressatura diversi, vinaccia secca da sgabbiare e levare di mezzo, vino stretto da far sedimentare e poi travasare per levare la feccia e successivamente deciderne l’utilizzo (se unire al chiaro e di quale tipo o se lasciarlo da solo).
Le scarpe a punta evitano questi processi perchè di norma c’è da insudiciarsi.
Quella Zambellona ha una cosa che invidio tantissimo: le rote!
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Che bellezza, ma con quella vinaccia ci fate anche la grappa???
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Attaccati a pompare il manico di quella pressa c’è stato il fior fiore di persone succedute nel passare degli anni che oltre a produrre vini gradevolissimi avevano tante cose da dire e tante cose da insegnare…. ed era bellissimo starli ad ascoltare o guardare mentre facevano.
No, niente grappa, la vinaccia torna a fare da concime alla vigna senza passare per alambicchi e calore.
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