Il diario sul lenzuolo di Clelia Marchi

“Non potevo più consumare le lenzuola con il marito, e allora ho pensato di adoperarle per scrivere”

Nel 1982 Clelia ha settant’anni e perde Anteo, l’adorato marito con cui ha condiviso una vita di lavoro e amore dalla quale nascono sette figli di cui quattro morti in tenera età.
Inizia così a scrivere la sua storia su un lenzuolo a due piazze in un italiano zoppicante ma senza neanche una bugia come chi viveva in schietta simbiosi con la terra che ti guarda in faccia.

Il sindaco di Poggio Rusco (Mantova) colpito da quest’opera contatta l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano fondato nel 1984 da Saverio Tutino dove il lenzuolo è in mostra lì conservato dal 1986.

Nel 1989 Luca Formenton, nipote di Arnoldo Mondadori originario di Poggio Rusco apprende la storia di Clelia e del suo lenzuolo e volle conoscere l’autrice del diario a due piazze.
Nel 1992 dal lenzuolo nasce un libro di successo dal titolo «Gnanca na busìa» che mi consiglio di trovare e di leggere.

Clelia Marchi si è spenta a 94 anni nel 2006 nella casa di Poggio Rusco in cui aveva sempre vissuto.

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0 Responses to Il diario sul lenzuolo di Clelia Marchi

  1. Avatar di ambra ambra ha detto:

    non è stato difficile per me leggerlo………..lo consiglio
    ambra

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