Il cinghiale e l’uva

Pubblicato il 11 settembre 2012 da andrea

Cinghiale ed uva non vanno molto d’accordo, specie quando la mattina presto il verrone passeggia sonnacchioso fra i filari e si concede un saggio di colorino più appetibile e dolce del sangiovese ancora indietro con la maturazione.
Ha il fisico imponente, l’appetito di Bud Spencer, la voce di Califano e la grazia di Carla Fracci per passare fra il filo elettrico indenne con la bocca unta di mosto.

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0 Responses to Il cinghiale e l’uva

  1. Avatar di Dario Dario ha detto:
    11 settembre 2012 alle 10:53

    Maremma cignala

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  2. Avatar di Filippo Cintolesi Filippo Cintolesi ha detto:
    11 settembre 2012 alle 12:48

    Invoco parita’ di trattamento mediatico (e non solo) per lepri e cinghiali.

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  3. Avatar di Laura Laura ha detto:
    11 settembre 2012 alle 14:58

    Che tenero animaletto

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  4. Avatar di silvana biasutti silvana biasutti ha detto:
    11 settembre 2012 alle 20:40

    Cinghiale da guardia.

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  5. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:
    12 settembre 2012 alle 14:57

    La lepre ha il pregio di occupare poco spazio e di entrare tranquillamente in macchina e poi in padella.
    Dei cinghiali se ne hanno i congelatori pieni stratificati da anni, ormai non è caccia ma allevamento bestiame.
    Se la questione fosse limitata a qualche capo in giro che ogni tanto becca qualche chicco d’uva sarebbe divertente e un obolo ben felice da pagare, ma quando si tratta di allevamento nei boschi di questi animali, la questione si fa pruriginosa.

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  6. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:
    12 settembre 2012 alle 14:59

    E su Winesurf il grande Carlo Macchi parla dei problemi dell’allevamento dei cinghiali nei boschi e sulle relative conseguenze.

    http://www.winesurf.it/index.php?file=onenews&form_id_notizia=1507

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  7. Avatar di mauri mauri ha detto:
    19 settembre 2012 alle 20:06

    ..e la lepre non ti fà cosi male come il Bud Spencer a 4 zampe!!!..

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  8. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:
    19 settembre 2012 alle 21:48

    Anche il cinghiale non è un demonio a 4 zampe, è solo il prodotto di pasturazioni insensate che ne fanno aumentare il numero e la recinzione di ogni spicchio di terra la conseguenza per difendersi dalle sue incursioni.
    Anche qui occorre ripensare che non tutto ruota intorno all’allevamento nei boschi di cinghiali.

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