Un incendio sviluppatosi nel pomeriggio di giovedi 30 agosto ha mandato in cenere e fumo cinque ettari di bosco e oliveto, bruciando anche metà vigneto.
Il pronto intervento degli elicotteri e delle squadre dei volontari del gruppo anti incendi della Racchetta ha scongiurato che i danni potessero avere ben più gravi conseguenze.
L’incendio è partito dal punto più basso e favorevole per fare danni al luogo.
Andrea Pagliantini 
E in questo momento sta diluviando, come se, chi ha dato fuoco al bosco, sapesse che ieri fosse stato l’ultimo giorno utile per fare uno sfregio a Vertine.
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ho sentito la notizia al “gazzettino toscano” : dove è stato con precisione?
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ho sentito, di sfuggita, la notizia al “Gazzettino toscano”. dove è stato con precisione?.
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Il fuoco è partito da un punto oltre la fonte, dal campo di ulivi di Meleto e ha preso a ventaglio la parte di collina soprastante che arriva fino al Salvino.
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arrivo a lavoro, accendo il computer e vedo…oggi ero contento perchè pioveva, e io amo la pioggia, per la prima volta da mesi avevo acceso la luce dell’ufficio perchè era buio, poi ho visto la mail di Andrea, è mi tremano le mani e non capisco se è perchè avrei voglia di menare (ma non sono mai stato capace) o perchè molto più semplicemente è il tremore data dalla sensazione tremenda di non poter fare niente….quando si sento in TV non ci fanno effetto, quando lambiscono la tua casa o i tuoi affetti ti rendi conto, come in tutte le cose….tralascio gli auguri al benefattore.
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è certa la dolosità dell’incendio?
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Per quanto mi riguarda sulla dolosità non ci sono dubbi.
Se uno voleva bruciare la collina il fuoco doveva partire giusto da dove è partito.
Sugli auguri al benefattore tralascio di dire il mio pensiero come ha fatto Bobbe qua sopra.
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Pagliantini, conosco perfettamente il tuo stato d’animo per l’affetto profondo nutri per Vertine e il mondo ci ruota intorno.
Ti abbraccio.
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Capric, la dolosità dell’incendio oserei dire che è più che certa.
Dopo 16 anni di volontariato, io e i miei colleghi dell’antincendio, abbiamo imparato bene che purtroppo la maggioranza degli incendi è di natura dolosa, l’altra parte (minore) è colposa, ovvero, una ripulitura mal controllata, il fuoco sfugge e il bosco brucia.
Ma in questo caso, purtroppo, non c’era nessuna ripulitura, solo uno sfregio a Vertine.
Come ho già scritto in passato, questi non sono piromani ma incendiari.
Anche io tralascio gli auguri all’amico incendiario benefattore come ha fatto Bobbe.
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C’e’ il danno alla natura in se’. Il danno a Vertine. L’affronto morale ad una comunita’ che tutti amiamo. No, tutti no, evidentemente ci sono anche dei nemici che hanno bisogno di agire e fare male nascondendosi e scappando. Il risultato e’ comunque sconfortante. Mai come quest’anno il servizio antincendio ha dovuto sudare. Che posso dire… Se e’ possibile fare qualcoisa tutti insieme su questa parte di collina ferita, facciamola. Opponiamoci costruttivamente alla distruzione
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così addolorata per il gesto vigliacco, ma chi può fare tutto ciò ? con affetto, una senese diventata chiantigiana. Silvia
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Uno sfregio a Vertine rimborsato da un’assicurazione?
Invece di continuare a menarsela con i giochini di potere potrebbero anche trovare il tempo per una legge che processi per direttissima i delinquenti incendiari e i loro mandanti.
Sono addolorata, caro Andrea, sono con voi!!!
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profondamente rammaricato nel vedere queste immagini! Non ho parole se non offese in merito a questi ebeti che si “divertono!?” nel fare queste cose! Rimango allibito nel continuare a sentire e vedere ogni volta le stesse cose… e magari anche peggio…
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Spero vengano presi questi maledetti.
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@Bobbe: Ti fa onore che, come uomo,ti dici incapace di menare…Pur disapprovando la violenza,ho però constatato che ,in certi frangenti,e rare “occasioni”,valgono più due mal rovesci ,assestati bene,che mille parole o silenzi di disappunto…perchè il male fisico “arriva”ed è il solo “linguaggio”capito dagli imbecilli ,sordi a tutto…e ancor più ai ragionamenti…Detto questo, qui NON vale alzare le mani. Perché tutto RITORNA al “mittente”da sè. Le azioni ritornano a chi le compie,nel bene e nel male…E’ una legge cosmica ( @Silvana: per le leggi umane bisogna aspettare ancora!)…E non vorrei esser davvero nei panni di questo “poveretto”,che avrà il destino che si merita. Nulla più. Con le “benedizioni”di un’intera comunità,oltre le mie…..E anche quelle “arrivano” ,te l’assicuro,per certezza personale…Per finire,si può ancora fare molto,Bobbe…Star vicini a Filippo e Roberta,che per un soffio non han visto bruciare la casa, (e i bimbi eran ,per fortuna,via), e aiutare in qualche modo il rimboschimento,o quanto altro,per favorire la natura che certamente già lavora,con la pioggia, per rigenerarsi da questa distruzione…Son convinta che si può “risorgere”dalla ceneri….Coraggio!
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La natura ha la memoria lunga e chiederà conto al responsabile di questo disastro.
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che bastardi, devono crepà!!!! nelle fiamme, solo questo!
se di persone si tratta, hanno dei cervellini piccini come le galline mugellesi…..
bastardi!!
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Mi associo al commento di Vita.
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Quando arriva il caldo pare che ci siano delle menti di origine “neroniana” che credono di potersi esprimere al meglio davanti alle fiamme ed infatti l’Italia brucia tutta, ma io mi chiedo quanto ci sia di” malato” in un piromane e quanto di opportunamente delinquenziale, ma in ogni caso sarebbe opportuno che i piromani di qualunque natura ed origine siano riflettessero sulla considerazione che un danno alla natura è un danno che si ritorce anche su di loro almeno sino a quando respireranno l’aria che hanno ammorbato e poi, ognuno di noi, avrà da rendere conto alla sua coscienza prima ed al suo dio dopo.
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Si può solo chiamare vigliacco/vigliacchi chi fa una cosa del genere….magari sono pure venuti qui sull’aia a godersi lo spettacolo e far finta di dare una mano!!!
Secondo me sapevano benissimo che sarebbe stato l’ultimo di giorno di super siccità prima del temporalone del giorno dopo
Purtroppo non penso che abbiano rimorso per il danno materiale fatto alla natura ed a quello psicologico fatto alle persone che si sono visti il fuoco a 10 mt da casa e che hanno dovuto andare a dormire altrove (per fortuna ci sono persone civili che gli hanno offerto un letto!!!)
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Una sola nota, al volo da una postazione non mia perche’ l’incendio ha fuso il cavo telefonico e quindi non ho l’adsl. Poi piu’ con calma mi esprimero’ piu’ estesamente e faro’ anche i doverosi tributi di ammirazione e riconoscenza a chi dalla Racchetta al Comune ha avuto una risposta fulminea e fantastica per fronteggiare l’evento.
Ora, come detto, una sola nota, una correzione: non si e’ trattato di uno sfregio a Vertine.
Si e’ trattato di uno sfregio/danno/attentato (scegliete voi il sostantivo) al Salvino.
E’ stato appiccato il fuoco sotto il culo del sottoscritto. Chi ha acceso le polveri le ha accese in modo da colpire ESCLUSIVAMENTE il Podere Erbolo, e (aggiungo) Casa Erbolo. Ossia informalmente il Salvino.
Non un centimetro quadrato esterno al Salvino e’ stato anche soltanto strinato, se si eccettua il punto di accensione subito a margine della strada vicinale di Parabuio, nel punto in cui passa accanto alla porzione piu’ bassa del podere. Chi ha acceso intendeva colpire dritto come un fuso fino alla casa, la quale e’ salva per miracolo. Miracolo del vento e dell’efficienza della Racchetta.
Vertine non c’entra come bersaglio. Non c’entra nulla. Basta andare sul posto e’ la cosa appare in tutta la sua evidenza.
Brucia piu’ di quelle fiamme la frustrazione di non saper focalizzare bene un chi e quindi un perche’.
Della voce messa in giro da miserabili che il fuoco sarebbe partito dalla casa (prima goffa e stupida versione messa in giro, destinata a durare manco una serata, cozzando contro le leggi della fisica), anzi no, meglio ancora: che il fuoco l’avrei acceso io, “per ripulire”, voce che mi risulta stia andando per la maggiore in questo momento in paese, non mi metto neppure a commentare. Dico solo che oltre alla denuncia per danneggiamento aggravato e tentato omicidio, ne sottoporro’ un’altra per diffamazione.
Sempre contro ignoti, ma in questo caso con maggiori probabilita’ di risalire a un’origine.
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La strada che Filippo Cintolesi intende percorrere è quella giusta e mi auguro non si lasci condizionare dagli inevitabili eventi a latere che seguiranno Azioni di questo tipo oltre a suscitare la nostra indignazione devono avere un percorso giudiziario opportuno altrimenti resta solo un parlarci addosso o uno sterile commiserarci. Io vivo in Calabria ed anche a me è stato bruciato parte di un uliveto per intimidirmi, ma io ho denunziato ho piantato olivi giovani e resto lì, nella mia terra da dove solo la morte mi smuoverà ed aspetto il corso delle indagini.Capisco il tuo dolore, la tua rabbia e la tua indignazione, ma non chinare la testa e speriamo che chi ha visto o sa qualcosa in merito lo dica. Non so in che modo io possa aiutarti, oltre a darti la mia solidarietà, ma se un modo c’è chiedimelo pure.Angelica
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mi associo ai commneti precedenti: bastardi è dir poco!
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Sicuramente c’è un motivo legato alla caccia di prossima apertura e credo che il colpevole non sia neanche tanto lontano….la demenza non ha limiti!!!!!
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è una carognata prendersela con le piante che non si possono difendere.
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Caro Cintolesi@, non conoscendo abbastanza Vertine e i poderi che stanno nei dintorni, apprendo dal tuo intervento che sei stato (sei?) nel mirino di qualche delinquente. Ti auguro sentitamente – e non per modo di dire – che vengano fatte indagini adeguate (tentato omicidio?), perché ciò che è accaduto lì è grave in modo inaudito e bisogna arrestare i colpevoli. Quando si pensa alla mafia, si immaginano proprio eventi così. Solidale con te!
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Il fuochista conosce bene la zona perchè ha dimostrato di saper colpire nel punto giusto, anche a rischio di bruciare una casa con i suoi occupanti e di conoscere ogni possibile via di fuga in una zona piuttosto impervia e fuori mano.
La cosa non è leggera, c’è un incendio doloso e un tentato omicidio.
Poi ci sono gli eleganti opinionisti sempre pronti per sport o passione, (probabilmente imbeccati ad arte) ad elargire versioni idiote dei fatti, mentre gli opinionisti più dinamici si sono infilati nel mezzo a fare ombra durante le operazioni di spengimento essendo anche di intralcio ai mezzi di soccorso e ai volontari.
Non brillano neanche i quotidiani locali che hanno piantato Vertine nel Chianti fiorentino (che non esiste) e in provincia di Firenze, oltre alla “mitica vecchina soccorsa e sfollata dall’ appartamento dove vive sola”.
Segno che i giornali oltre che le foto di repertorio, hanno anche gli articoli di repertorio ad uso incendio.
Invece non ci sono parole di ringraziamento per i volontari della Racchetta che sono intervenuti in un lampo, per il comune (che oltre a passare panini, acqua e frutta, ha passato anche le sigarette ai soccorritori) Alessandro e Pasqualino per acqua, caffè e mezzi messi a disposizione, chi con una pala, una pennata o un secchio ci ha messo del suo, la forestale e gli elicotteristi che hanno impedito danni molto più seri e gravi.
Ora rimane uno spettacolo spettrale, che è come sentirsi alluvionati dentro.
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Un gesto che trasuda di “cultura” mafiosa.
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Anche se di un’altra regione e anche se vivo in città, esprimo tutta la mia solidarietà per questi eventi. Ogni volta che vedo un’immagine di una foresta che brucia, anche solo di un albero, sento una stretta al cuore. Ci si sente impotenti. Una grande ammirazione per chi prontamente tenta e anche riesce di evitare il peggio.
Allora, scatta la voglia di ribellione e di costruire un futuro migliore.
Certo, secondo la mia modesta opinione, sono necessarie pene durissime, ma forse anche in parallelo una maggiore sensibilizzazione del nostro paese e soprattutto dei giovani alla natura, insegnargli a conoscerla, sentirla e amarla fin da piccoli e prima che entrino nel mondo del lavoro e vengano travolti da logiche di denaro e di potere.
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Mi associo al commento di Federica@, qui sopra. Se non si cambia registro dei valori che vengono trasmessi ai giovani, ai bimbi e ai ragazzini, non solo si riprodurranno questi comportamenti criminali, ma purtroppo (e ciò è ugualmente grave) non verrà dedicata sufficiente energia (e convinzione) alla ricerca dei colpevoli – che non sono solo idioti: sono anche criminali pericolosi -. Perché in Italia questi delitti restano troppo spesso impuniti.
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Salve…. sentendomi chiamato in “causa”, come coordinatore dell’associazione antincendio LA RACCHETTA di Gaiole, vorrei esprimere la mia vicinanza alla famiglia maggiormente colpita da questo sfregio e ringraziare tutta l’organizzazione che è intervenuta per supporto a noi operatori antincendio….(circa 20 volontari)
Rivolgendomi a Filippo Cintolesi, vorrei dirti , riguardo le chiacchere su di Te “e fai benissimo a denunciarle” che per esempio io sottoscritto, sono stato richiamato per aver difeso l’abitazione dove ho ritenuto giusto intervenire con le 2 squadre da me coordinate all’arrivo sul posto, “perché sarebbe compito per legge dei vigili del fuoco la difesa di strutture civili!!!”ED IO LO SAPEVO BENE”..però
ritengo di aver fatto la cosa giusta lasciando il fuoco scorrere verso s.Donato e verso Vertine per 5/7 minuti, perché tramite apparati radio sapevo che stavano arrivando a breve i 2 elicotteri e le RACCHETTE di Radda e Castellina … Quindi avrebbe bruciato un mezzo ettaro di vegetazione in più, ma la casa se affrontavo il bosco sarebbe stata raggiunta dalle fiamme.
Buona serata ed un grazie particolare a tutta la popolazione che con un semplice “GRAZIE” ci rende felicissimi di svolgere questo tipo di volontariato.
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Concordo pienamente con Filippo Pieralli, facendo parte anche io dell’associazione “la Racchetta” mi sento di ringraziare tutti coloro che hanno collaborato allo spegnimento dell’incendio. Per quanto riguarda Filippo Cintolesi, citando una celeberrima frase, ricorda che la mamma degli imbecilli è sempre incinta!
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Filippo e Pando, grazie dal cuore. Ovviamente un grazie vorro’ esprimervelo guardandovi negli occhi, di persona. E non solo, intendo esprimere a mente piu’ fredda e lucida un apprezzamento per tutti coloro che hanno mostrato una determinazione una generosita’ e una professionalita’ eminenti.
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno manifestato solidarieta’. Grazie a Federica, grazie a Silvana, grazie a Isabel, grazie ad Angelica, grazie a Elisabetta. Grazie a Vita, grazie a tutti e tutte voi, e scusate se ometto qualche nome.
In questo momento ripeto pero’ il mio grazie a Filippo Pieralli, in particolare, ricordandomelo benissimo accanto a me, io con una misera canna di gomma attaccata all’acqua dell’acquedotto, lui con una piu’ efficace lancia a pressione, proprio sotto le finestre di casa mia mentre davanti avevamo un mostro di fuoco alto quanto la casa: le tue parole sulla decisione che hai preso in quegli attimi (gli inglesi le chiamano “split second decisions”, letteralmente decisioni che sbucciano il minuto secondo) mi fanno ancora di piu’ convinto di quanto vi (e ti!) devo se casa mia e’ ancora in piedi.
Negli ultimi giorni si va sempre piu’ facendo strada in me la convinzione sulla plausibilita’ di un’ ipotesi in cui risentimento nei miei confronti non trova spazio (forse e’ proprio per questo che mi sto affezionando a questa ipotesi, perche’ e’ meno “disturbing”). Si tratterebbe di uno scenario puramente tecnico, non fu cosa personale avrebbero detto i personaggi del Padrino, ma solo questione d’affari, in questo caso questione tecnica (non voglio pero’ compitare esplicitamente l’aggettivo che inquadrerebbe di quale ambito tecnico si tratti).
Un atto deliberato, criminale, cinico e calcolatore, dal quale pero’ sarebbero assenti ragioni di intimidazione, di vendetta (per cosa, poi?), ovvero risentimento o altro diretto contro di me. Un atto di pulizia, semplicemente. Del resto la voce infame e vile che in questo momento sta girando per Gaiole, quella per cui sarei stato io (sic!) “per fare pulizia”, lascia forse intravedere il vero movente di chi ha acceso il fuoco: fare pulizia.
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Mamma mia…non ho parole davvero per quanto successo. Io che vengo da un incendio (sicuramente di natura e bersaglio diversi) so bene cosa si prova a sentirsi inermi e impotenti davanti alle fiamme che distruggono quello che hai. Sei il bersaglio impassibile di qualche criminale che senza scrupolo colpisce basso. A differenza del mio caso, sono sicura che verrà fuori il colpevole, che sicuramente conosce più che bene la zona ed è andato a colpire proprio là dove voleva fare “pulizia”, come giustamente diceva Filippo. Non c’è rispetto per gli uomini in questo gesto e ancora meno ce n’è per la natura. Filippo vai avanti per tutte le strade possibili contro questo gesto operato da qualche farabutto che mi sento solo di definire mafioso criminale.
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secondo me potrebbe non esserci tutta questa architettura nei tuoi confronti Filippo! ma potrebbe essere proprio un gesto di un’ inetto dal cervello di mugellese come avevo ribadito, che ha fatto questo gesto senza pensare a quali conseguenze!!! poi tutto ci stà, te potresti aver detto qualcosa che ha dato noia all’inetto e questo è il risultato…….
le menti malate possono questo ed altro!!!
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Infatti, Vita, l’ipotesi a cui sto dando sempre piu’ credito escluderebbe ogni malanimo nei miei confronti.
Ipotizzo un’accensione allo scopo di ripulire da macchie, ginestre, pruni e ginepri un appezzamento. Perche’? Perche’ un oliveto-vigneto-frutteto, ancorche’ in stato di quasi abbandono, produce ancora olive, uva, frutti vari (basta andare a vedere i fantasmi neri ora perfettamente visibili), appetitissimi dalla selvaggina. E macchie, ginestre, pruni e ginepri forniscono a tale selvaggina nascondiglio e riparo. Quindi quell’appezzamento era diventato da un bel po’ di anni luogo di attrazione e di permanenza di bestie varie, anche grossotte.
Mi dirai: ma non converrebbe mantenerla una situazione cosi? Non converrebbe mantenerla per poi andarci a cacciare? Ovvio che si’, converrebbe eccome se andarci a cacciare fosse cosa che si puo’ fare senza problemi. Ma se sorgessero dei problemi? Se qualcuno (avente causa) cominciasse a fare uggia? In tal caso c’e’ chi potrebbe desiderare che quella situazione di attrazione e permanenza andasse a cessare.
Ha una sua logica. La logica confessata nella menzogna, subito messa in giro, che a far questo sia stato il proprietario, proprio con tale scopo.
Ci si inventa l’autore, non il motivo.
Torna, eccome se torna.
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Ipotesi plausibile che sta in piedi e l’inutile idiota che ha dato fuoco non lo ha fatto per rancore ma solo per accondiscendere a chi si augurava tali fiamme.
Il successivo spargimento barrrista dato in pasto agli opinionisti di piazza sul fatto che è stato il proprietario a dare fuoco fa parte di una logica che ho sperimentato a mie spese.
Ovvero quando fui cacciato a calci in culo da un’ azienda locale perchè di ostacolo al forziere per una banda di assatanati ladroni (che con il tempo tali si sono dimostrati di fronte a chiunque) e a cui faceva comodo il mio smerdamento umano e professionale per giustificare la mia cacciata……. poi il tempo ha portato a galla tante cose e rimesso in ordine certe verità.
Questione di affari si trattava allora, come questione di affari si tratta ora, niente di personale, solo gente che vuole campo libero e poter decidere su tutto.
E il mondo poi è pieno di utili idioti che si genuflettono per sottomissione mentale verso chi è potente o presunto tale,neanche per soldi ma con la speranza di annusarli o essere nel cuore del Don Mariano Arena di turno.
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Grazie – da lontano, ma col cuore – ai volontari della Racchetta e al coordinatore Filippo Pieralli: gente che non conosco, ma che riconosco come Uomini a tutto tondo.
Mi auguro, nel frattempo, che l’incendiario sia stato almeno individuato. Se fossi in lui non dormirei sonni tranquilli, già guardando come è riuscito a tramutare quel pezzo di terra in una tragedia.
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Silvana, Filippo Pieralli e altri della Racchetta avrai presto la possibilità (l’onore per quello che fanno) di conoscerli presto.
E nei casi di incendio doloso come questo la tecnologia messa al servizio di altri sfregi e danni notturni ricevuti può permettere di arrivare all’utile idiota ha dato fuoco….
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