Aromi.
L’odore dell’acqua velva dopo barba ogni mattina del maestro di scuola, la noce moscata grattata ammirando fare salsicce, il cicalino del notiziario regionale alla radio, la scorza di limone grattata nelle frittelle e nella soppressata, l’incenso spalpeggiato dal prete, il fumo di sarmenti e ulivastri bruciati, ma soprattutto quel sentore denso e aromatico di toscani e antichi toscani sfrecciava camminando per l’aria.
Sigari già prima li fumassero Bersani e Casini.
… quei segnali erano quelli degli ”indigeni..chiantigiani”..? quelli sono oramai impossibile attuarli …si rischia che se accendi ”un foco”…tempo 10 minuti c’è già l’elicottero sopra di te!
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Una volta ero a cuocere salsicce su un braciere fra gli ulivi venne allertato il servizio anti incendi………. ma era già stata prevista anche questa evenienza 🙂
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te sei completamente matto. un matto libidinoso e feticista. come e’ giusto essere, ovvio.
pero’ e’ vero, sono questi gli odori di fine d’inverno inizio primavera.
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