Potatura lecci

Quando un’amministrazione comunale nei tempi grami viviamo, si concede di rinunciare a corposi oneri edilizi per salvaguardare la storia, l’arte, la bellezza ci è stata donata guardando al futuro ripartendo dalla bellezza, utilizzando al meglio le risorse a disposizione cercando di coniugare servizio, qualità del lavoro e utilizzo al meglio dei soldi pubblici, bisogna dare atto agli amministratori che svolgono egregiamente il loro compito.

Non si tratta di leccare, perchè della precedente amministrazione della stessa tendenza posso dire esattamente l’opposto in qualsiasi momento, bombardando a tappeto.

Intanto sono i lecci del parco che godono di una ridimensionata che mancava da quasi cinquanta anni ed erano finiti per estendersi all’infinito in lunghi diti secchi, oscurando sia la visuale, sia la loro salute che non deve mai venire meno essendo ognuna di loro a ricordo di persone scomparse nelle immensa tragedia della prima guerra mondiale.

I lecci sono quasi tutti potati, ma lo spettacolo esistente non è inquitante e scarno come si immaginerebbe: le piante conservano foglia e frasca per riprendersi come si deve e a primavera inizieranno a rivestirsi.

Lontano il tempo in cui il sole dentro non filtrava, ma tempo una stagione, poi un’altra e l’ombra sarà  nuovamente per tutti.

Ho messo da parte dei rami di leccio dando una mano nello smaltimento delle potature: rami  saranno restituiti pubblicamente al luogo sotto  forma di brace cuoce salsicce.

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0 Responses to Potatura lecci

  1. Avatar di an an ha detto:

    Il guerriero capace di infiniti gesti d’amore verso il luogo in vive ed è nato e lo coccola e lo difende con la rosa e con la spada.
    Non mollare mai il tuo modo di essere cavaliere di altri tempi.

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  2. Avatar di valerio valerio ha detto:

    Ciao Andrea , sempre belli ed interressanti i tuoi post !!

    Buon tutto !!!

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  3. Avatar di AZ AZ ha detto:

    Mi piace il suo blog, diretto, senza fronzoli, comprensibile e con tante belle immagini a corredo; complimenti, grazie, continuerò a leggerlo con piacere.
    Un saluto da pontedera,
    Alessandro

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  4. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Un saluto particolare a Valerio, Vertinese di Rimini e un saluto ad Alessandro, fresco frequentatore del blog e spera in futuro anche di questo piccolo posto nel Chianti Storico.

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  5. Avatar di Michela Michela ha detto:

    Buongiorno Andrea, mi chiamo Michela, volevo sapere se potevo far potare il mio Leccio di 10 anni, lasciando solo i rami principali. Sono a Cerveteri nord di Roma. Grazie a presto.

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  6. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Certo che puoi far potare il tuo leccio lasciando solo i rami principali; risponderà riempiendosi di foglia fresca a cespuglio.
    Se la pianta fosse mia aspetterei settembre o febbraio/marzo prossimi.
    Ora è in piena vegetazione.

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  7. Avatar di Paolo Paolo ha detto:

    Sono curioso di vedere pubblicata una foto dei lecci dopo la potatura.
    Grazie, Paolo.

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  8. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Si Paolo, vennero potati in un periodo estremo quasi due anni fa, ma come puoi vedere sono ben pieni ed in salute.
    La foto che ti mostro è stata scattata fra la fine di settembre ed i primi di ottobre di quest’anno, la data precisa non saprei dirti, ma non credo che sia molto importante.
    La parte bassa, li ho levati fin dove ci battevo il capo perchè erano un autentico serpaio 🙂

    http://andreapagliantini.simplicissimus.it/2013/10/05/arriva-leroica/vertine-9/

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  9. Avatar di Paolo Paolo ha detto:

    Molto belli, pensavo che dopo quella potatura potessero avere problemi. Bravo.

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  10. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    In effetti il periodo che venne scelto per potare questi lecci (sono in un parco comunale) non è esattamente il periodo che consiglierei per farlo, ma ponderando l’età delle piante (si parla di un’ottantina di anni) e considerando che fra vendemmie e raccolta delle ulive sia io che un altro benemerito volontario non saremo potuti essere a dare mano di logistica e smaltimento alla ditta che ha operato la potatura, si andò a cascare in quel periodo estremo.
    Fino alla primavera fu uno spettacolo lugubre vedere quelle piante senza la fluente chioma che avevano, ma a primavera, al primo briciolino di luce e di calore iniziarono ad infittirsi e riempirsi.
    Il particolare di questo parco è che quando fu realizzato andava di moda l’esostico (era epoca coloniale) e vennero messe due palme.
    Una non andò tanto oontano, un’altra ha resistito al tempo e a generazioni di ragazzini che hanno giocato con i baffi del suo tronco.
    Uno di essi le dette anche fuoco….. ma non cede 🙂

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