Una giornata estiva al posto del normale umidino d’ inzio autunno, ha accompagnato gli oltre 4000 partecipanti alla quindicesima edizione de L’Eroica, appuntamento ciclistico amatoriale al quale si può partecipare con abbigliamento e biciclette d’epoca su quattro percorsi di varia lunghezza ma accumunati dal percorrere vari spezzoni di strade bianche.
Strade riarse da giorni di sole e vento che mescolano alla solita dose di fatica, forature improvvise e svarioni sul breccino per non scivolare, con l’incognita noiosa della polvere sparsa per aria da moto e veicoli e da qualche totale bischero di passaggio che si diverte (in macchina) ad alzare polvere sui ciclisti. Ridendone.
Una bella manifestazione di sport e gastronomia (ai rifornimenti non si trovano barrette di vitamine e intrugli colorati, ma pecorini e salami con bicchierotto di vino) cultura e valorizzazione del paesaggio e del territorio in una forma sana e rispettosa attraverso tubolari scricchiolano sul breccino.
Un appuntamento si regge grazie alla preziosa opera di tanti eroici volontari, mentre del destino delle strade bianche ne parla un articolo di Stefania Becherucci su Terre del Vino.
Eroici!
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Eroici è dir poco fra quella polvere e quel breccino da respirare….
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Eroici i partecipanti, ma eroici anche i volontari hanno retto l’urto di un evento del genere.
Ieri al telegiornale regionale della Toscana parlavano dell’Eroica, pochi secondi di biciclette su una strada sterrata e poi intervista fiume al macellaio Cecchini di Panzano con le solite bischerate “viva la cicca, viva la Toscana, viva L’Eroica..ecc. ecc”.
Ammesso avesse dato qualche salame per il ristoro dei ciclisti, vorrei sapere perchè si deve ridurre una manifestazione bella e conosciuta a un servizio (pubblico) RAI, incentrato sulle solite antanate del Cecchini da Panzano non nel Chianti.
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“…del Cecchini da Panzano non nel Chianti…”
Stoico Andrea!
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Niente contro il Cecchini che neanche conosco, ma se la Rai manda un servizio sul papa e la messa della domenica e fa vedere il sottoscritto infiasca il vino le due cose non sono connesse fra loro.
Esattamente come il Cecchini intervistato per L’Eroica.
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Ho sbagliato..il non vedente era sulla parte posteriore del tandem (vigili del fuoco di Reggio Emilia??)—alle 15 sono ritornati al B/B di Radda e poi sono ripartiti per casa loro ( in furgoncino)
In settimana dovrebbe esserci una trasmissione RAI un pà più completa e meno imparziale…si spera
Il primo che lo sa fa il passa parola!!
Anna Maria
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Ma allora li ho visti, non credo ci siano stati tanti tandem in giro, solo che sono comparsi all’improvviso dietro una nuvola di polvere sollevata da una macchina e non ce l’ho fatta a fissarli…..
Si, ma intanto non per soffiare nella brace, il servizio del giorno dopo era totalmente slegato dal contesto.
Se trasmetteranno un approfondimento sarà un piacere vederlo, magari un pochino più aderente all’argomento.
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Non perchè tu avessi qualcosa contro il Cecchini ci mancherebbe… il mio “stoico” era rivolto al “Panzano non nel Chianti”!
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Ma forse non ci si rende conto (non si rendono conto) che se presenti bene appuntamenti come l’Eroica e similari, se li presenti nella loro essenza (e verità), poi anche tutti i Cecchini e gli agriturismi e i ristoranti osterie e vinai eccetera avranno la loro parte.
Perché il Paglia ha qui messo il dito in una piaga.
In principio c’erano l’arte, il paesaggio, gli ‘eventi’culturali o sportivi, e si cercava di dar loro una mano tramite il sostegno delle attività produttive; ora arte, cultura, paesaggio ed eventi vari sono diventati il piedestallo delle attività produttive, con intrecci e imbastardimenti che spesso sono forzati.
Se invece il servizio pubblico presentasse – bene – gli appuntamenti culturali (o sportivi) la ricaduta positiva ci sarebbe e verrebbe meno il bisogno di forzature.
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L’Eroica in questo modo si fa diventare come i cipressini toscani tipici schiaffati ovunque per fare pubblicità dalle mutande alle banche, che poi sono la stessa cosa.
In questo caso ci inzuppano il Cecchini va pensiero, ovvero c’è un evento sportivo, paesaggistico, culturale e si deve finire in quelle massime “del viva la ciccia ” mentre ride, come se L’Eroica girasse intorno alla sua macelleria.
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