Non è un nuovo vino ma una storia vera successa nei primissimi anni ’50 nella località omonima fra moglie e marito piuttosto in là con gli anni, resi pieni di noia da un inverno fitto di pioggia che riduceva le attività di campagna praticamente a zero.
Nella noia una sera prende l’idea di anticipare Piero Angela nel viaggio all’interno del corpo umano partendo dal punto più sfizioso e delicato posseduto dalla moglie per vedere con calma come era fatto, mentre, fatta salire su una seggiola, da sotto, con un lume ad olio, il marito ispezionava le fattezze, le misure, gli angoli e gli spigoli di come natura crea.
Non tenendo conto che il lume ad olio ha fiamma viva e l’odore di bruciato non veniva dalla pentola sulla stufa a legna, ma dal baricentro della moglie.
Bruciapassere del Molinlungo.
Pura poesia! eheheheheheh
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Eh, bei tempi quando non c’ era ancora la TV (e tu l’ hai racconbtato benissimo)
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Meno possibilità, ma di certo all’epoca sapevano divertirsi molto più di adesso che con un abbonamento a scai per vedere le partite.
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Fantastica storia! (mantienila circoscritta, per favore!)
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Non c’è volgarità in questa storia riportata tale e quale come fu raccontata anni e anni indietro da chi all’epoca c’era, è una storia adesso tenerissima, certo, oltre che divertente.
Meglio non si sparga troppo in giro e forse hai ragione, ho fatto male a metterla nel blog cara Silvana, può anche darsi finisca con l’essere un passatempo per nano persone finirebbero per abbrustolirne ben 11 per volta, solo perchè si sono stancati delle solite cose.
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