E’ bello non trovarci quasi mai nessuno e quei pochi mai sono banali e mai stanno ore al telefono per sapere “al subit nèè” le oscillazioni di borsa…. appunto, siamo in Liguria, spiaggia di pascolo per commercialisti e cumenda milanesi.
Pochi gradi sopra lo zero, piacevole camminare sulla sabbia al sole nel silenzio della mattina giovane con sottofondo di una barchetta e un pescatore, un paio di gabbiani fiochi e qualcuno poco distante di corsetta con cane e palettina spalamerda d’ordinanza.
Arriva un signore in bicicletta avrà sugli 80, è lui il primo a dire buongiorno (quindi non è milanese) è vestito con una tuta leggera e un asciugamano a tracolla e mentre si strizzano le cerniere dei giubbotti inizia lentamente a togliersi indumenti rimanendo in costume, sonda l’acqua e principia a fare il centinaio di bracciate mattutine in beata serenità.
Esce, si asciuga, rimette la tuta, saluta (conferma non sia milanese) e dice di necessitare di una bella colazione e giornale.
Alla metà o poco più dei suoi anni prende voglia di affogarsi nella grappa, stretti nei giubbotti contando ogni passo il numero delle costole per non perderle, nella certezza, al cospetto del signore, di essere come polli allevati a miscela.
Prendono i brividi di freddo a vederlo in foto quel signore nell’acqua, ma il mare del sud è più bello e più caldo.
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Il mare della Calabria non lo batte nessuno, anche nel suono e pronuncia è più bello, niente male lo scorrere del dire Basso Tirreno.
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