Il film non vincerà l’Oscar ma nessuno ne farà un dramma.
Cetto La Qualunque torna al proprio paese in Calabria dopo quattro anni di latitanza e dopo essere rimasto bloccato da una coda di un giorno sulla Salerno-Reggio e trova un’onda di legalità che mette a repentaglio il suo modo di essere e le sue proprietà.
Per combatterla viene candidato dagli amici degli amici alla carica di sindaco del paese in una serie di battute e situazioni divertenti e altre molto stiracchiate riempite e farcite di luoghi comuni di chi vede il sud dal nord e lo dipinge in certo modo.
Malcostume, corruzione, lusso privo di gusto assoluto ma ostentato, un consulente d’immagine ovviamente milanese, il dibattito televisivo con l’altro candidato, costruttore abusivo, inquinatore non pagatore di tasse a rischio galera, donnaiolo assatanato con i sacri valori della famiglia in pubblico da rispettare.
Lo scandalo Ruby e donnine allegre pare sia uscito apposta per pubblicizzare una pellicola che viene spiazzata dalla realtà.
Il film finisce a Cannitello, accanto al pilone dell’alta tensione di fronte al pilone gemello sulla sponda siciliana dove promette la costruzione di un meraviglioso ponte di pilu.
E’ infinitamente bello (e caro) lo sfondo dello Stretto di Messina così come è.
Eppure testa pelata e il biondo, oltre al loro seguito hanno molto in comune al film di Cetto La Qualunque…………… gli autori si siano ispirati a loro?
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E’ proprio vero: paese che vai, testa pelata che trovi 😀
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ben detto presidenteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee 🙂
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ma il film è da vedere?
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Si è da vedere, l’ora e mezzo di film passa via veloce e diverte.
Non ci sono da aspettarsi finali a sorpresa o i buoni che trionfano, anche nel film gira tutto come gira la vita adesso.
Se sei onesto, sei un bischero 🙂
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