Negli anni 70 era un fiorire di amari strani dai nomi improbabili ma che ebbero un grandissimo successo di vendite e di pubblico.
Gli scaffali di vetro dei bar con le etichette gialle dal fumo se le bottiglie rimanevano un giorno in esposizione, i tavolini di formica verdolini sempre neri agli angoli dalle bruciature di sigaretta, le carte da scala o da briscola segnate dalle ditate unte di patatine e semi, le fiasche delle caramelle d’orzo e rabarbaro, i lupini sotto vuoto, i gusci di nocciolina buttati giù dalla galleria su chi stava in platea.
La rastrelliera dei boeri…………… il Vov per i cali di energia.
Per gli amari ero imberbe, ma i boeri e il vov… che tuffo al cuore mi hai fatto fare, roba di 25 anni fa… 🙂
Lo zabaione con due uova me lo faceva la mia fidanzatina dell’epoca, con tanto amore! 😀
"Mi piace""Mi piace"
Anche io non è che fossi maggiorenne all’epoca, ma mi ci divertivo troppo a leggere le etichette nuove che arrivavano e vedere la gente a provare quelle miscele.. o ordinare un “fernette, un cinà o uno stocche”
Il “vovve” era il mito di chi partiva in macchinate stracariche il sabato sera.
Personaggi unici che si stava ore ed ora ad ascoltarne le avventure e alla fine dal ridere dolevano tutti gli arti.
"Mi piace""Mi piace"
Se ne ricordo benissimo almeno 9 su 12 come sono classificabile? “matusa”, “obsoleto”, “attempato”, “anacronistico” oppure devo rallegrarmi proprio perché ho memoria? 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Mettiamo che hai buona memoria perchè ci faccio bella figura anche io dato che oltre le immagini riprodotte me ne ricordo tanti e tanti ancora di stranamari..
"Mi piace""Mi piace"
Riparte la sfida?
Un Cremidea Beccaro, grazie!
"Mi piace""Mi piace"
Col kibowi ti batto sempre 🙂
"Mi piace""Mi piace"