Oggetti e marchi di uso comune quando s’aveva il grembiulino, l’astuccio a libro con gli elastichini e a merenda pane strofinato di pomodoro o l’eccellentissime fette di pane inzupate in acqua poco vino e tanto zucchero sopra che si scioglieva all’umido.
Nella galleria di immagini mancano solo le bustine “per medicare l’acqua”…. vero rito delle famiglie avanguardiste contro il logorio della vita moderna.
Andrea Pagliantini 
Le vecchie etichette logorate dall’uso sono la storia della nostra economia e come ogni cosa del passato si veste solo di ” dolce buonismo”, ma raccontano anche di tanta fame e tanto lavoro, raccontano di un passato accantonato dopo il boom economico e che ora sembra minacciare il ritorno.
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Eh sì. L’austerità, le targhe alterne, lo scaldabagno, il duplex, il vestitino buono della domenica (sempre lo stesso). Adesso è nostalgia, vissute al’epoca erano piuttosto tristi.
Dicamo che ad economia reale, avremmo dovuto continuare a vivere in quel modo. Il fatto è che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità. O meglio, il surplus economico generato in anni di sviluppo se lo sono mangiato in pochi, lucrando su appalti, feudi amministrativi e gestioni allegre varie. Adesso siamo come Willie il coyote sull’orlo del burrone e dietro di noi la roccia è già incrinata. Un passo avanti e si precipita, un passo indietro e si precipita. Quindi fermi immobili e pronti con il paracadute (che però è rotto o se lo sono fregato i soliti)…
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Io di economia come di parecchie altre cose, ne capisco poco o nulla, però vado fiero di una cosa.
Di aver avuto l’opportunità di conoscere persone magnifiche venute fuori dalla guerra e dal non star bene, ma che si volevano bene come fratelli e adesso che io sono nel mezzo del cammino di nostra via, ho capito e sono ancora più convinto che la strada da seguire è la loro.
Muro d’accaio contro gli stronzi in genere, una carezza e una mano per chiunque ha il cuore messo dove si deve.
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