Uva che prova a maturare

Un inverno rigidissimo carico di neve e freddo, una primavera che non c’è stata riempita da lunghe giornate di pioggia, la fioritura con un mese di ritardo nell’ultima decina di giugno, allegagione con addosso un mese bollente con le piante finite per patire anche un pò di siccità.

Grandine qua e là, cinghiali e daini in movimento, agosto piovoso e considerevoli sbalzi termici fra giono e notte, ora siamo addirittura nel fresco persino nelle ore pomeridiane.

Non c’è da stare allegri come non c’è da coprirsi il capo ed imprecare, certo annata difficile ma settembre come sempre è decisivo per la qualità e per la maturazione dell’uva.

Le note positive sono il clima ventilato che asciuga e sanifica e gli sbalzi notturni che tengono al riparo pofumi fragranti, settembre farà il suo corso, la vendemmia senza fretta protratta il più possibile all’interno di ottobre il vero tocco d’artista.

Chi ha la vigna piantata nei posti giusti facile possa sorridere anche in un’ annata difficile come questa.

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0 Responses to Uva che prova a maturare

  1. Avatar di Capric Capric ha detto:

    E’ ufficiale: 5 stelle

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  2. Avatar di angelica angelica ha detto:

    tutta questa uva cosi turgida mi fa pensare alla pienezza della vita, con tutti gli odori, i sapori,i pensieri che , come vino stordiscono, danno gioia.Quell’uva farà la felicità di chi l’ha coltivata e vista crescere ,ma tutti godremo della bellezza di queste foto e tanti ricordi tornano in mente,uno dietro l’altro come acini d’uva riempiono le nostre bocche di sapori antichi, di ricordi ora aspri, ora dolci e mielati come certi nettari che gli uomini pare abbiano rubato agli dei e nascosto tra i filari delle vigne.Angelica

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  3. Avatar di ambra ambra ha detto:

    Il…fascino delle ciocche
    Ambra

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  4. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Potrei dire si tratta solo di uva, invece non è così è cosa viva seria e importante nonostante i prezzi di mercato attuali siano sciapi come qualsiasi altro prodotto viene dalla terra, mentre le televisioni piatte non possono mancare in nessun cantuccio di casa.
    Capric, fino ad ora non mi pare di aver sentito nessun commentatore vinario o enoseggiolaio o personalità con le scarpe nere e strette in punta dire che questa come sempre sarà l’annata del secolo.
    Al primo lo si sente dire si da come riconoscimento “La sottocoppa di peltro placcata oro” del premio “Dot. Ill. Alfeo Sassaroli”.
    E meno male rimane ancora qualcuno che chiama la ciocca dell’uva ciocca come la si sente a giro per chi sta sul pezzo, invece del vocabolo frac con le punte grappolo.
    Non sono acido, non sono nervoso, non sono arrabbiato.
    Le viti riescono a produrre una sola raccolta annuale e non ci si può sempre caricare sopra la spesa di tanti lustrini e scarpe a punta.
    Quando la vigna riuscirà a fare tre vendemmie all’anno, se ne riparla.

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  5. Avatar di Michele Braganti Michele Braganti ha detto:

    adesso sotto con la sfogliatura….tutta l’uva al sole guardando il cielo……..e sperando……cmq capric…….quest’annata per me non e’ nemmeno da 4 stelle……….

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  6. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Difatti, la prossima settimana le foglie vanno in terra insieme a qualche agreste che tanto non matura neanche se lo si lascia sopra la vite due anni.
    Michele fai passare settembre e……. poi Monteraponi non ha bisogno delle stelle per essere bevuto con grande piacere anche se l’annata risulta difficile, anzi a maggiorn ragione perchè le cose avute con difficoltà si apprezzano anche di più.

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  7. Avatar di gian paolo gian paolo ha detto:

    secondo te …Andrea dovrei dirlo al vicino che viene a raccogliere i grappoli che scarto e butto a terra che non matureranno mai o lo lascio fare???
    Qua da me ci sarà da sudare a farla diventare matura….speriamo nel frattempo si scarta l’uva invaiata male e quella troppo affastellata e in tanto piove governo ladro!!! il rpimo che mette le stelle all’annata gliele faccio vedere io le stelle.zio serpente!!!ciao GP

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  8. Avatar di filippo cintolesi filippo cintolesi ha detto:

    Gian Paolo, l’uva che scarti non matura ma non per questo non ha usi. Ci si puo’ fare l’aceto o la salsa d’agresto. Il vicino lascialo fare ma chiedigli una tangente su quello che ci fa con la tua uva buttata…

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  9. Avatar di ambra ambra ha detto:

    L’Agresto è una conserva liquida densa a base di mosto d’uva, dal sapore acidulo, usata come condimento.
    Dagli antichi trattati di gastronomia e da altre numerose testimonianze sappiamo che un tempo il gusto prediligeva le note acidule. Assai diffuso fin dall’epoca Romana, ma molto utilizzato in epoca Medievale, era un prodotto tipico delle zone di coltivazione della vite e in particolare della Pianura Padana. La preparazione di questa salsina, presente nelle mense dei ricchi come su quelle dei poveri era piuttosto semplice: nel mese di luglio si raccoglieva l’uva ancora acerba, per poi pestarla in piccoli tini e ricavarne il succo. Il mosto così ottenuto veniva lasciato fermentare al sole per qualche giorno o fatto bollire sino a ridurlo di un terzo.
    Il prodotto, che veniva utilizzato al naturale o passato al setaccio, aveva consistenza densa e si scioglieva in acqua o in brodo. Si utilizzava sia per insaporire le pietanza, che per preparare bibite dissetanti alle quali venivano riconosciute proprietà terapeutiche.
    A gresto è fatto solamente per utilizzo familiare nelle campagne lombarde.
    Ambra

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  10. Avatar di filippo cintolesi filippo cintolesi ha detto:

    Sara’ una preparazione lombarda ma appartiene anche al passato chiantigiano. L’agresto nel Chianti era fatto con quell’uva che non matura mai, neppure a ottobre, quella che cresce nei filari disgraziati, in proda al bosco. E l’agresto vero e proprio era quello colto al tempo della vendemmia: pur acerbo aveva (ha!) degli aromi che la semplice uva acerba (come quella che in tempi recenti risulta dalla vendemmia verde estiva) non ha. In particolare l’aceto di agresto era fatto con gli agresti e con l’aceto, piu’ erbe varie (ogni massaia aveva la sua ricetta, naturalmente).

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