L’albero di Natale ecologico

Un ulivo per un mese si traveste da abete abbigliato di strisce e pallette e finite le feste torna ad essere ulivo normale.

La luce del sole al tramonto e i fari delle macchine che passano la sua luminaria.

Il prossimo anno ci saranno le lucine intermittenti alimentate da un pannello solare e luce nella notte.

Impatto ambientale zero se vi fate l’albero di Natale con la pianta sul balcone, in giardino o con le piante che avete in casa.

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0 Responses to L’albero di Natale ecologico

  1. Avatar di desian desian ha detto:

    Sarà una sfiga ma noi non abbiamo balcone (!) e il massimo delle piante che ci concediamo è un ciclamino… e non saprei nemmeno dove metterle le luminarie sul ciclamino!!!
    E comunque per i bambini l’albero è un rito: da qualche anno abbiamo optato almeno per uno splendido albero di plastica: certo produrla la plastica ha comunque il suo impatto ma almeno salviamo un abete vero!
    ciao

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  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Oh Desian, ma che sono questi milanesismi?
    Sei in una posizione che non avevo contemplato, ai bimbi non si può e non si deve negare il piacere dell’albero, ma il babbo saggio come te, fa la scelta giusta.
    Anche per me l’albero di plastica è il più ecologico.
    Si usa, poi si rimpega e si metta a posto per l’anno dopo.

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  3. Avatar di Filippo Cintolesi Filippo Cintolesi ha detto:

    Vi preoccupate di salvare abeti che se non fosse per l’uso dell’albero di natale e per il mercato che ne deriva, non esisterebbero neppure, non sarebbero mai nati, mai stati piantati.
    Piu’ o meno come accade con i vitellini che molti vegetariani pensano di “salvare” con le loro scelte alimentari.
    O pensate forse che gli alberi di natale di uso comune si facciano andando nelle foreste armati di scure?
    Sbagliero’, ma io credo che abbia meno impatto ambientale usare un abete vero allevato (magari da un vivaio non troppo distante) che non uno di plastica prodotto e trasportato da chissa’ dove. E poi l’uso di addobbare una frasca e’ antichissimo, ci dicono di origini nordiche ma io penso che questo dettaglio valga per l’abete. In realta’ culti a base di fronde di altre specie vegetali magari piu’ mediterranee esistevano anche ai tempi di Dioniso e delle baccanti, dei satiri, eccetera: alloro, mirto, lentisco, corbezzolo, leccio, olivo… L’inverno e’ il tempo delle potature, quindi di frasca se ne fa, se n’e’ sempre fatta. Andrea non a caso ha addobbato un olivo.
    In mancanza di un campino a olivi sotto casa, chi ci impedisce di addobbare una composizione di rami di olivo di risulta da una potatura preparatoria alla raccolta, tanto per fare un esempio? I preti che al posto della “palma” usano le branchette d’olivo della potatura di fine inverno, la sanno lunga.

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  4. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Il Cintolesi, saggio vertinese, con le sue argomentazioni taglia la testa la toro, aumentando l’ecologicità delgli addobbi natalizi.
    In olivi abbandonati poco lontano dai miei ci sono tantissime frasche di olivo abbattute per la raccolta, se qualcuno li vuole usare per gli addobbi natalizi, non credo nessuno farà dai drammi e nel caso, si può sempre domandare.
    Perchè chi chiede, fa sempre bella figura.

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  5. Avatar di Mery Mery ha detto:

    Idea fantastica, ho degli oleandri fuori e un ficus in casa, addobbo quelli da abeti per un mese e poi tornano quelli che sono per tutto l’anno.
    Grazie dell’idea.

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  6. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Ci ho messo altre strisce e anche le lucine con batterie ricaricabili e brilla nella notte a luci colorate senza intermittenza.
    Una cineseria a fin di bene sperando non me la freghino.

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