Grandi numeri, grandi estensioni, grandi mezzi, viti distese a cordone una uguale all’altra in cui è possibile passare con una semplice applicazione di lame rotanti alla macchina vendemmiatrice.
Così facendo si eliminano tre lavorazioni: la stralciatura, la rimozione dei sormenti e la loro distruzione, infatti o saranno interrati alla prima lavorazione o verranno trinciati alla prima sfalciatura dell’erba. Qui.
Le viti rimangono con dei razzoli di dieci cm ed è facile un passaggio successivo con forbici ad aria compressa per portarlo alla giusta misura: due occhi.
Un sollievo per chi deve potare le viti, con molta meno fatica, però diventa una specie di catena di montaggio all’aperto in cui la consuetudine prende il posto al ragionare sul taglio.









Dov’è Andrea, a Castello d’Albola?
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Che cos’è quella cosa? non ne avevo mai vista una in vita mia ….. spreme i rami secchi?
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@ Piergiovanni
no, non è il Castello di Albola, ma in un’altra realtà del Chianti
@ Claudio
quella è una macchina vendemmiatrice. Grazie a vari accessori che si possono montare serve per svariati altri scopi.
In questo caso non spreme i rami secchi, taglia solo i tralci che hanno fruttificato lo scorso anno in modo da facilitare la potatura della pianta per chi deve svolgere il lavoro manuale.
Invece di tirare via tutti i tralci, la persona con le forbici deve solo portare alla giusta altezza quanto rimane dal taglio della macchina.
Si riducono i tempi di lavoro, la fatica e portare via da terra i rami della potatura.
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wow! facilita tanto tanto il lavoro!!!!! si puo avere qualk sito dove ci sono aziende specializzate nella costruzione di queste splendide macchine!?
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Questa per esempio è una pellenc, poi ci sono le new holland….
Ma ci sono anche quelle che si adattano al trattore, non è che per forza di cose devi comprare una vendemmiatrice 🙂
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