Sangiovese che bolle

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Bolle non perchè il vitigno è stufo di accoppiarsi con il primo cabernet o merlot di transito o perchè chiamano “wine maker” chi abbia a che fare con lui.

Bolle semplicemente perchè (come si vede nelle foto del colmatore) è sotto governo con una parte della sua uva messa ad appassire mentre l’altra è stata vinificata come sempre.

Queste straordinarie giornate calde di novembre favoriscono lo svolgimento degli zuccheri dell’uva aggiunta ed è un piacere sentire borbottare l’acqua all’interno del colmatore.

Nel bicchiere escono dei profumi lievi di cacao e molto intensi di lampone e mora (una bella mora che sempre ricorre, vino o non vino).

Passerà l’inverno, poi arriverà il travaso con la separzione dal governo.

Sarà un bel vino, e presto sarà il Maestro a darne intima conferma.

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0 Responses to Sangiovese che bolle

  1. Avatar di ag ag ha detto:

    Ciao Andrea, buongiorno.
    una domanda “tecnica”: ma senza ossigeno come avviene la fermentazione del governo, nelle foto vedo tutto sigillato……….

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  2. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Ciao ag,
    ottima osservazione la tua, non avevo accennato al fatto che un paio di volte la settimana per pochi minuti, viene fatto un rimontaggio all’aria del vino.
    Per ossigenare e per togliere un pò di puzzetti della fermentazione.

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  3. Avatar di Mammamsterdam Mammamsterdam ha detto:

    Non so, io ‘ste cose moderne non le conosco. Ma quando si può assaggiare?

    Ciao,
    Ba

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  4. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Ferma, ferma. Di moderno non c’è niente, questa pratica è vecchia come il mondo e legata al modo di far vino di qui.
    Adesso come vedi è in leggera fermentazione, passerà l’inverno, si ripulirà grazie al freddo e poi potrebbe essere godibile, ma in bottiglia, non prima di un anno e mezzo….

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  5. Avatar di ag ag ha detto:

    moderno il governo…………

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  6. Avatar di Filippo Cintolesi Filippo Cintolesi ha detto:

    Pero’ gia’ verso giugno dovrebbe essere piu’ che bevibile. Il senso di governare il vino e’/era questo: avere un prodotto pronto prima. Soldati, nel suo “Vino al vino”, scrive una bella pagina su questo, tutto stupito di “questi toscani”.

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  7. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Ha già risposto Filippo su quello che era il senso antico del governo.
    Ora si usa questa tecnica non tanto per velocizzare i tempi di consumo del vino, semmai per dare un tocco di piacevolezza in più al sangiovese, che come si sà è un vitigno eccezionale, ma un pò ostico e ruvido.
    A dimostrazione anche che del merlot o simili, se ne può fare volentieri a meno..

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  8. Avatar di ag ag ha detto:

    Personalmente ho sempre visto nell’uso del governo una tecnica che , con le conoscenze tecniche del tempo molto empiriche, facesse da starter mediante il rialzamento della temperatura del vino nuovo della malolattica.

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  9. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Verissimo anche questo.
    Tachis, del resto afferma che:”il governo è la malolattica”.
    Ma ha anche la funzione di togliere delle spigolature e rendere il vino più fresco alla beva e profumato.
    Adesso poi con un uso attento del legno e una serie di travasi al momento opportuno e non quando se ne ha voglia o ci se ne ricorda, il vino viene quasi da solo.

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