Scrivo con l’angoscia di chi ha avuto la percezione di sentir vanificato in meno di cinque minuti il lavoro zoppo e difficile di un anno fra gli olivi.
Le foto che sono sopra riportate sono solo una piccola parte di quanto ho visto e di quanto sono riuscito a documentare qualche ora fa (pomeriggio di oggi 7 settembre, fra le 15,30 e le 17).
Gli olivi e la zona di Vertine, si è vero, sono state risparmiati ed il tutto si è risolto con qualche sporadico chicco di grandine misto ad acqua che non ha portato danno alcuno alle piante.
Ma basta spostarsi di meno di un chilometro per assistere allo scempio compiuto a piante e soprattutto vigne nell’immediato circondario di Gaiole in Chianti.
Mai visto in vita mia uno spettacolo così desolante e tanta grandine tutta insieme.
L’uva che ho visto durante un largo giro nei vigneti circostanti è stata duramente danneggiata, oltre che nel frutto, anche nella chioma e dubito fortemente che così messa quanto ne resta possa arrivare a giungere a maturazione.
Il resto dei danni comunque si vedrà meglio nei prossimi giorni, quando l’uva inizierà a seccare, sperando che il tempo si rimetta al bello e non dia sfogo a marciumi e muffe che sarebbero un disastro totale dopo il disastro già piovuto dal cielo.
Questo per promemoria a chi non fa altro che affermare che questa sarà “una nuova annata del secolo”. Che serva da lezione prima uscire con comunicati tanto trionfalistici, almeno finchè tutta l’uva non è stata portata in cantina, perchè finchè le vigne saranno allo scoperto, purtroppo, tutto può succedere.
E chi le vigne le calpesta tutto l’anno, quando succedono simili disastri, non ha bisogno che siano di sua proprietà per avvertire dentro una grande amgoscia e commozione.












Da agricoltore sono vicino a chi ha subito questo duro colpo :(.
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mi è venuto in mente ungaretti
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie..
Un abbraccio a chi vede sfumare in cinque minuti il duro lavoro di un anno
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Succede anche questo in agricoltura.
Peggio della grandine c’è solo il Testa Pelata e le guerre che seminano morte e distruzione e ricordano lo spettacolo di ieri e le foglie secche desolanti di oggi che ho appena visto.
Vigne piene di vita in meno di venti minuti ridotte ad un mortorio, un disastro.
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Che zona ha colpito di preciso?
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dai andrea non fare l’ilcinese, dicci come è andata di preciso! 🙂
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@ Piergiovanni
ha colpito la zona di Gaiole in una lingua di terra che va dal capoluogo fino a Montegrossi e poi si allunga per il Valdarno.
La zona sud del comune non l’ha toccata neanche la pioggia.
@andrea
ho rivisto a mezzogiorno le vigne di ieri e lo spettacolo era ancora più desolante.
Ettari ed ettari di vigna pulita come se fosse novembre, sul lato destro della statale 408.
Non una foglia verde sulle piante e l’uva lascio alla tua immaginazione.
Possibile la notizia non sia uscita? Un casino immane.
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oh cacchio pure rocca di montegrossi? dovevo andare giusto lì a vendemmiare quest’anno!
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No, la grandine non è arrivata fin da loro.
In direzione sud non è arrivata neanche la pioggia oltre i 5/6 km dal capoluogo, quindi la tua vendemmia di vinsanto è salva.
Qui ha battuto la buca di Gaiole senza salire nelle colline intorno, e ha rovinato ettari su ettari e poi è andata per la direzione del Valdarno Aretino, ma in quella zona non mi risultano grossi danni
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Il castello (i ruderi di) di Montegrossi e’ in un posto. I vigneti del marchio Rocca di Montegrossi in un altro.
Idem dicasi per Badia a Coltibuono e chissa’ per quanti altri.
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è il caso di dire che piove sul bagnato. confido sulla forza morale degli ilcinesi, vi siamo tutti vicini.
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Grazie per la vicinanza, Gaetano, ma vorrei precisare che qui siamo nel territorio del Gallo Nero: il Chianti Classico.
Sempre in provincia di Siena, ma un’altra docg.
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