Tecnicamente si tratta solo di trasportare in cima e in fondo all’oliveta dei fasci di erba secca e poi iniziare a affondare l’estirpatore nel suolo per accogliere e non far scivolare la pioggia.
Ma poi non c’è solo terra, piante di olivi, un trattore e un cane che ha rubato gli occhiali a una turista e non vuole restituirli, fra queste foto.
Vi sono riposti dei sogni, delle speranze, dei volti, cuore che si apre e ha senso vederli in ogni parte e nella gioia delle cose che si fanno e crescono per capacità o regrediscono per incapacità.
E non possono mancarci i ricordi di chi non c’è più, di gente che per zappa e usura dimostrava il doppio degli anni, ma insegnavano un rispetto e una cura dei luoghi come fossero figli cari.
E’ un olio particolare quello che uscirà da queste piante, comprende affetto, ricordi di vecchi, cuore, ed è privo di rabbia e tensione.












E’ bello vedere dal terrazzo dell’Erbolino l’oliveta curata e seguita e venire a sapere con quanto amore si sta facendo il tutto
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……. è bello sentir dire queste cose, grazie Annamaria
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Andrea sei veramente unico…….
L’olio lo voglio anche io, perchè sarà eccezionale più degli altri…..
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Tranquilla che l’olio non ti mancherà
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