
E’ molto istruttivo ascoltare le parole ed i discorsi di chi ha i capelli bianchi e riporta gli insegnamenti e le astuzie di chi aveva i capelli bianchi ancora più indietro nel tempo ed aveva imparato sulla propria pelle le molestie delle stagioni che condizionavano la presenza di grano e farina da infornare, uva e vino da bere, olive ed olio per condire.
Le astuzie e i rimedi per ovviare a parassiti, non prevedevano l’uso di insetticidi chimici.
Era importante l’atuzia, l’occhio, la cura massima per poter riempire botti, madie, orci:
Parlando con un lontano parente su olivi ed olio, rievocava i discorsi del padre contadino e dei suoi modi per combattere la presenza della mosca olearia.
In quel tempo, aveva preso le cose come una barzelletta, poi tre anni fa, decise di metterle in pratica ed il risultato fu che le sue olive erano sanissime mentre quelle dei vicini erano completamente piene di mosche.
Basta fare una soluzione di aceto (quello forte, di vino vero) e miele, versarlo in bottiglie di plastica e praticarvi un foro ad una certa altezza e appenderle quà e là fra gli olivi.
Le mosche sono attirate dall’odore del miele, entrano e vengano fulminate dall’aceto.
Ho visto con i miei occhi bottiglie con uno strato di mosche morte alto due dita.
A breve metterò in pratica questa astuzia del vecchio zio contadino, c’è il beneficio di non dover ricorrere a trattamenti, alla sanità delle olive e di chi poi condiscie.
I capelli bianchi difficilmente sbagliavano, ne andava della lora tavola, della loro vita.
avendo avuto per la 1° volta un attacco di mosca in questi ultimi… 20 anni e avendo smesso di cogliere per i cattivi risultati ottenuti con i primi qli di olive raccolte (purtroppo ho scoperto solo ora il suo blog, molto utile e di cui la ringrazio infinitamente), mi chiedo come e quando intervenire, considerando che ho lasciato parecchie olive ancora sulle piante, per preservare già fin da ora la prossima stagione, prima di ricorrere alle trappole con aceto e miele.
Ancora una domanda: la tignola è la stessa di quella della vite? quindi anche la trappola?
e in caso di parecchie catture, con che cosa tratto? forse l’ha già suggerito ma mi è sfuggito!
Grazie ancora anche per le risposte che vorrà suggerirmi.
Patrizia
"Mi piace""Mi piace"
Buongiorno sig. Andrea Pagliantini mi chiamo Michele vengo dal’ estero ma sono italiano ca. 50 anni al’estero io sono novello nella cura degli Ulivi e ho lo stesso problema
come tutti gli altri che per puro caso cercando delle soluzioni per questa ( bestiaccia ) mosca trammite internet ho trovato questa pagina tanto di domande e risposte, leggendo un pò tutto dal 2011 fino ad oggi ho capito tante cose e per caso ho gia provato la soluzione con la bottiglia di plastica , ma con amoniaca non profumata e dei pezzettini di sardine con due fori al collo della bottiglia di ca. 8 mm di diametro. Dopo 5 giorni ho controllato e la sorpresa è stata positiva ,una certa quantità di mosche e di diversi insetti sono rimasti intrappolati. Con questo La volevo ringraziare
che con le sue risposte mi ha icoraggiato di cambiare sistema di trattementi. Mi scusi per il mio italiano forse scrivendo un pò di più mi si può capire meglio la ringrazio e la Saluto Michele
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: La raccolta delle olive 2014 | Andrea Pagliantini
Ciao Andrea,
mi chiamo Gianni e da circa 2 anni gestisco un uliveto di circa 3200 piante nei pressi di Mineo in Sicilia. In questi 2 anni non sono stati pochi i dubbi che mi sono pervenuti e molto spesso ho trovato pareri contrastanti, motivo per cuimi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista su alcuni di essi. Fino ad oggi, sotto consiglio dell’ APO, per combattere la mosca dell’ulivo ho utilizzato il Rocur 40 o il Decis (che ne pensi?), ma da quest’anno, poichè in futuro vorrei passare in biologico, vorrei adottare il sistema da te consigliato basato sulla miscela aceto-miele. Vorrei chiederti se questo può essere adatto o meno per un uliveto di queste dimensioni, considerando che gli alberi sono suddivisi in 3 zone differenti (la prima con 1000 piante di moresca di circa 25 anni, la seconda con 200 piante di san benedettese di circa 25 anni e la terza con 2000 piante di tonda iblea e ascolana di circa 14 anni) e che incomincio la raccolta l’ 1 di ottobre,per avere fruttato verde medio-intenso. Gentilmente vorrei anche chiederti se il metodo più efficace per combattere la rogna sia il solfato rameico e se bisogna sterilizzare gli attrezzi con ammoniaca in caso di potatura su piante infette per evitare il contagio di altre piante. Riguardo la potatura se è preferibile o meno effettuare una piccola potatura a forbice annuale ( per togliere secco, polloni e rami improduttivi) che mi eviterà potature straordinarie biennali o se questa incide sul raccolto? In caso contrario può essere incominciata subito dopo la raccolta per essere conclusa prima di marzo?
Infine vorrei sapere il tuo parere su alcuni alberi improduttivi, se sia meglio innestarli, e avere risultati in tempi più brevi, o sostituirli….
Quest’anno è stata davvero una brutta annata, la produzione è calata del 30 % ma almeno spero che l’acidità inferiore a 0.2 dell’anno scorsa sia rispettata
Apprezzo davvero la tua disponibilità e competenza, grazie antipatamente a risentirci.
"Mi piace""Mi piace"
@ Patrizia
la tignola, o meglio, la tignoletta è la stessa fra vite e olivo.
Serve un inverno normale per ristabilire i giusti equilibri e se le trappole di aceto e miele catturano tanta Mosca Olearia non deve trattare con niente… è segno funzionano e fanno il loro dovere di killeraggio del fetido insetto 🙂
@ Michele Pietrantonio
i nostri vecchi avevano pochi mezzi, ma spirito di osservazione, intuito e aromi naturali.
La sardina o il miele svolgono la stessa funzione…. attirare la bestiaccia.. l’aceto o l’ammoniaca la folgorano. A quei tempi non c’era la chimica però si sapevano arrangiare con quel poco che avevano 🙂
@ Giovanni
se passi al biologico puoi utilizzare varie forme di lotta per rendere difficle la vita alla maledetta Mosca Olearia.
Il numero di piante che hai non fa certo di te un hobbista, ma un produttore con grossi numeri che alla fine dell’anno deve poter far fronte a spese e stipendi, per cui analizza sempre freddamente ogni possibile soluzione, ma con uno sguardo sempre vivo verso l’ambiente ti ospita.
Al posto delle sostanze che elenchi ti consiglio caldamente di coprire le piante con una miscela di acqua e caolino (sabbia) che impedisce alla moscaccia di forare e depositare le uova.
Essendo una patina di acqua e terra le pioggie, o il lavaggio delle olive al frantoio permettono di levare la patina superficiale… nel primmo caso occhio che non siano lavate troppo dalla pioggia, nel qual caso tratta di nuovo.
Le trappole con l’aceto e il miele sono una sicurezza in più oltre al caolino.
Con la rogna bisogna lavorare parecchio di potatura e risanare con criterio le parti malate. Amputare e rinnovare. La poltiglia bordolese data a pennello sui tronchi e sui rami più grossi, per esperienza diretta è un buon curante.
Su 3200 olivi la vedo dura a pennello, ma trattamenti mirati alle zone più colpite o una passata generale dopo la raccolta, ripuliscono da occhio di pavone e infezioni varie.
Io le forbici e il seghetto le disinfetto con un pezzo di carta acesso sopra cui passo le lame.
Sugli alberi improduttivi, dipende dalla loro dimensione il da farsi. Se la pianta è giovane reagisce all’innesto, se la pianta è di notevoli dimensioni, non credo reagisca bene ad una amputazione e al successivo innesto..
"Mi piace""Mi piace"
Qualche giorno fa avevo mandato un e-mail in cui esponevo il mio parere riguardo questo metodo di lotta. Sostenevo in sostanza che in annate come questa la mosca olearia è difficilmente combattuta con il metodo aceto miele e credo sia più opportuno fare riferimento ai bollettini dei servizi regionali agrari che indicano settimanalmente la presenza di mosca e relativi metodi di lotta. Io purtroppo ho 70 ulivi in una zona impervia del sud delle Marche e non sono riuscito a salvare la produzione. Credo che in annate di media bassa pressione dell’insetto, il metodo consigliato dal signor Andrea è proponibile. Sarebbe inoltre auspicabile che i lettori che adottano il metodo dicano come è andata a fine stagione. Grazie per l_a sua passione.
"Mi piace""Mi piace"
@ Serafino
A chi ha inviato la mail?
"Mi piace""Mi piace"
Allo stesso indirizzo,forse c”è stato qualche errore nell’invio della mail.
"Mi piace""Mi piace"
E allora poniamo l’esempio che si arriva al frantoio con le proprie olive in condizioni di sanità pressochè perfetta, ma chi ci ha preceduto aveva delle olive malate, nido di Mosca Olearia a grappoli.
Nelle impastatrici, nei tubi, nel separatore rimangono residui di quella pasta non sana e l’olio che doveva uscire perfetto presenta un lieve ma definito odore nauseabondo di Mosca…. anche questo è un problema…
"Mi piace""Mi piace"
ciao andrea voglio raccontarti la mia esperienza di ques’anno ho incominciato a giugno con la miscela di ammoniaca e una sardina per ogni bottiglia,il mio oliveto è di 200 piante circa le ho disposte a sud e naturalmente sparse quà e la
una sessantina di bottiglie ,a fine agosto ho rifatto la miscela ,ho portato le olive rimaste al frantoio 2 giorni fa, circa 2 quintali per una resa dell’11.50 purtroppo con un’acidità dello 0,40 eil n. dei perossidi 12,9 l’anno scorso acidità 0,10 n. perossidi 3,7 a me sta bene cosi perchè l’annata è stata particolare non avendo avuto un’inverno rigido vorrei che mi spiegassi, quei signori che usano la chimica per 3 4 5 volte contro la mosca si rendono conto del danno non solo a livello della salute del consumatore ma del danno ambientale ,che praticamente vanno a uccidere insetti utili e uccelli che servono per la lotta alla mosca, ho letto a riguardo sul sito http://www.aamterranuova.it che è stato respinto il nostro olio dagli americani per la presenza di questi prodotti cosa gravissima, l’uomo si deve fare un’esame di coscienza se ce la ciao
"Mi piace""Mi piace"
Per quanto riguarda il problema al frantoio di chi fa la molitura con metodo tradizionale, esposto dal signor Andrea, può’ essere risolto con l’impiego del frantoio a ciclo continuo dove ogni partita è molita a parte e non ci sono problemi di contaminazione con le partite di chi ti precede. Al signor Anacleto vorrei confermare che l’ annata che si sta chiudendo rimarra’ sicuramente negli annali delle peggiori e credo che fino ad oggi in queste condizioni è impensabile di riuscire a debellare la mosca solamente con metodi biologici. Io me lo auguro fortemente questo traguardo, ma la realtà’ è che adesso abbiamo questi mezzi a disposizione che possono limitare parecchio il danno in annate di forte pressione. Come dovrebbero fare chi con le olive deve fare reddito? Chi ha ettari e ettari? Come per il pesco si è arrivati recentemente a combattere la cidia con la confusione sessuale in maniera efficace ed economica, oltre che ambientale, cosi mi auguro che possa succedere quanto prima anche per questo dittero maledetto,di poter avere delle trappole con lo stesso metodo.Chi è a conoscenza di metodi efficaci che quest’anno hanno combattuto egregiamente la mosca, si faccia vivo. Grazie
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: L’olio dell’annata 2014 | Andrea Pagliantini
Anche con il frantoio a ciclo continuo tubazioni, impastatrici, separatore non sono immuni da residui di pasta precedente e se impregnata di maledetta Mosca non escluderei che ci siano spiacevoli sorprese nel gusto di olive pressochè sane.
Io non faccio testo, ma con questa soluzione ho salvato un’oliveta di moraioli e coreggioli che hanno dato vita a un olio stupendo.
Poco (causa problemi di botta di calore fra fioritura e allegagione) ma molto buono.
"Mi piace""Mi piace"
salve , la mia coltivazione e’ situata presso le colline sannite, i miei ulivi sono raccolti tra di loro e ne sono all’incirca un centinaio, quante bottiglie necessitano per debellare gli effetti della mosca ?? Grazie in anticipio.
"Mi piace""Mi piace"
Cinque o sei andrebbero più che bene, ma una decina vanno ancora meglio 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Grazie per aver diffuso questo rimedio, lo proverà senz’altro. Anche per me la stagione è quella descritta dai molti corrispondenti di cui nelle email precedenti.
La mia strategia di prevenzione per l’anno prossimo sarà di un trattamento marzo/aprile a base di rame (anche per la lebbra), insetticida (devo ancora decidere quale, probabile quelli indicati per la tignola) e, concime fogliare. A luglio userò il tuo consiglio almeno per 100/150 delle mie 400 piante. Poi in ogni caso, fine luglio- agosto (vediamo la stagione), rogor in dose massima e rame. Da oggi ti seguirò nella corrispondenza e se può interessarti continuerò a scambiare volentieri esperienze e risultati nel merito di quello che ritengo essere anche per te una passione.
"Mi piace""Mi piace"
Giovanni
con la tua strategia la Mosca Olearia cambia direttamente regione prima di passare dai tuoi ulivi.
Pensaci, rifletti. Fai un trattamento di rame ora per disinfettare le piante dopo la raccolta.
A gennaio dai al piede delle piante grandi 4 kg di pollina o stallatico, meno per le più piccine. Grattata alla terra non tanto fonda.
Febbraio/marzo le poti, le rimetti in ordine e aspetti gli eventi, ma i precederli.
Ricorda che metti quel prodotto nel piatto e il rogor è una brutta bestia.
"Mi piace""Mi piace"
Buongiorno, le volevo chiedere alcune cose in merito agli olivi; possiedo 2000 olivi nel Chianti Senese in alta collina ( 500 metri s.l.m. ); quest’anno per la prima volta ho avuto come tutti il problema della mosca olearia; chiedevo se era il caso di fare un trattamento adesso ( in novembre ) con rame o altro e cosa potevo dare di concime alle piante ( in primavera ). Per quanto riguarda la mosca olearia visto la vastità di olivi, come faccio per quanto riguarda il vecchio ma efficace metodo aceto più miele? Grazie anticipatamente.
"Mi piace""Mi piace"
Buonasera,
stavo cercando notizie sul raccolto delle olive di quest’anno, avevo sentito parlare della mosca olearia.
Non sono una produttrice ma una consumatrice. Ho trovato questo blog molto interessante, vorrei chiedere al sig. Pagliantini se può darmi qualche indicazione su come evitare di acquistare quest’anno dell’olio contraffatto, oppure se ci sono zone di produzione che sono state meno colpite dall’infestazione, temo che commercianti senza tanti scrupoli ci rifileranno miscele equivoche spacciandole per extravergine.
Grazie ed un cordiale saluto,
Antonella
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: La lebbra dell’ulivo | Andrea Pagliantini
buona sera andrea
trovo molto interessante i tuoi consigli di prevenzione delle malattie delle piante di ulivi e per l’anno prossimo voglio metterla in prova, ma volevo sapere anche un rimedio per le piante che hanno la rogna e quando curarle, un’altra cosa ancora volevo sapere una cura naturale anche per i frutti di mele e pere che non mi riesce di mangiarne una sana che al momento della crescita si bacano tutti e cascano , una disperazione.
un ringraziamento in anticipo e cordiali saluti
Carmelo
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: La Finestra di Stefania » Sentiero tra fossili e olivi intorno a Staggia Senese e la cascata brontolona
caro Andrea amme è andata come pensavo,le olive non le ho raccolte, sono cadute tutte a i primi di ottobre,la strategia che avevo adottato te lavevo inllustrata in um precedente emeil.
ora dico io che bisognerà prepararsi per l’anno prossimo che te dici che speri in un iverno rigido, a me sembra che l’inizio non sia favorevole,siamo a dicembre e cui da me ancora non si è visto la brinata, allora dico che bisogna preparasi con una stategia piu eficace, mi rimetto a te e alla tua esperiensa.
um ringraziamento per la tua collaborazione ti saluto mario.
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Andrea! Lavoro in un laboratorio di scenografia in campagna, dici che questo metodo potrebbe andare anche per le mosche comuni? A volte rendono proprio difficile e snervante il lavoro!!! Grazie.
"Mi piace""Mi piace"
@ Gianluca
poltiglia bordolese senza problemi e concimi da gennaio in poi con organico o a primavera con i granulari
@ Antonella Starocci
Consideri che è stata un’annata tormentata in tutta la penisola.
Le olive che si sono salvate o sono state ampiamente trattate più volte con insetticidi o in qualche caso con metodi naturali.
So di zone in Puglia che hanno olive sanissime, però non ho idea di come si siano salvate
@carmelo
per la rogna seghetto innanzi tutto e disinfettarlo prima di passare a una pianta sana.
La poltiglia bordolese data soda a pennello sui tronchi infetti aiuta e sanifica.
Per le mele, pianta frutti autoctoni della tua zona. Brutti, bitorzoluti, ma vedrai che non hanno bisogno di tante cure 🙂
@ Mario
lo so, sto in camicia gran parte del giorno e questo non è esattamente tipico novembrino. Vediamo che succede più avanti.
Poi se l’inverno non arriva se non si vogliono spargere insetticidi sulle olive c’è innanzi tutto da cospargele di caolino (sabbia) e poi le solite bottiglie per precauzione.
@ Flavia
le mosche son mosche… non sanno resistere la miele e ne vengono attirate lasciandoci le piume che isano olearie o meno.
"Mi piace""Mi piace"
Ho trovato per caso questo sito è mi sembra interessante i commenti e risposte del Signor Pagliantini riferiti alle mosche e al utilizzo del aceto e miele,queste anno non ho potuto raccogliere niente (tutte le olive bucate dalle mosche) e metterò in pratica questo attacco biologico contra queste mosche, vorrei chiederLe se mi può dire quale è il tempo di raccolta per avere un olio più buono e profumato.ho circa 40 piante di circa 15 anni più 4 di oltre 100 anni nel comune di Sant’ Elpidio a Mare provincia di Fermo a circa 8 KM della costa (io le raccolgo verso i primi di novembre ,normalmente),La ringrazio
"Mi piace""Mi piace"
Può essere di aiuto ad avere un olio migliore raccogliere le olive appena iniziano a maturare. La resa sarà minore ma il profumo sarà migliore e l’olio più buono.
Però spesso la maturazione delle olive non coincide con l’apertura dei frantoi.
"Mi piace""Mi piace"
La ringrazio per la informazione ,nel 2015 cercherò di raccogliere appena cominciano a maturare. Poi le farò sapere.La ringrazio e Le faccio gli auguri di buone feste e un migliore 2015.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie Josè…. gli auguri fanno sempre piacere dopo un’altra annata difficle come questa.
"Mi piace""Mi piace"
ciao Andrea, cari amici e colleghi, come tutti voi anch’io mi sono letto tutto. Sono da pochi anni un olivicoltore della Domenica a Greve in Chianti. Ho ca. 300 piante vecchie (superstiti dalla gelata dell’85) e ca. 200 ripiantate da me metà nel 2008 e nel 2009. Quest’anno non se ne è salvata neanche una. Le olive perlopiù rinsecchite sono cadute a tutte a terra togliendomi così il dubbio se raccoglierle o meno. Ma volevo significare che verso l’inizio di ottobre a raccolto oramai irrimediabilmente compromesso, da qualche parte ho letto di una soluzione composta da frattaglie di pesce ed ammoniaca diluita con acqua. Ho voluto fare una prova per testarne l’efficacia in funzione del prossimo raccolto. Il test è consistito nella preparazione di sole cinque bottiglie PET con il tappo chiuso, un foro di ca. 6mm. (fatto con un ferro rovente per evitare le sbavature che provocava la punta del trapano) riempite con ca. 6/7 cm. di liquido puzzolente già macerato per alcuni giorni in una tanica di plastica. Ho appeso le bottiglie sparpagliandole fra i giovani olivi Frantoi e me ne sono dimenticato per un po’.
Qualche tempo dopo, quando durante una passeggiata sconsolata fra le piante con tutta la fruttificazione caduta sul terreno, sono andato a controllare le bottiglie le ho trovate incredibilmente piene di una marmellata scura, il liquido praticamente assorbito dalle centinaia di insetti penetrati all’interno, ma allora funziona!!!
L’anno prossimo mi riprometto di fare un doppio esperimento: una parte con aceto e miele ed una parte con ammoniaca e pesce, poi saprò aggiornare il blog sui risultati ottenuti, buone feste a tutti, Mauro
"Mi piace""Mi piace"
Buongiorno Andrea,
sono nuovo del forum e mi complimento per tutto quello che ho letto.
Ti chiedo nel contempo: hai un rimedio naturale per la tignola??? che probabilmente produce danni maggiori rispetto alla mosca???
grazie
"Mi piace""Mi piace"
ho 22 piante, quante bottiglie
devo mettere
"Mi piace""Mi piace"
Egr. Sig. Pagliantini, o meglio, come vedo fanno tutti, caro Andrea. E visto che ho 76 anni, credo possa anch’io usare il confidenziale “tu” che però devi usare reciprocamente.
Ho anch’io letto tutto. Mi ci sono volute ore! Ma n’è valsa la pena.
Intanto complimenti e grazie per il tempo che dedichi a tutti. I tuoi consigli sono apprezzati e seguiti. Lo farò anch’io che, fino ad oggi – ma è poco tempo che ho diversi olivi avuti in eredità – ho usato ( ma poche volte ) il dimetoato che, fra l’altro, dovrebbe essere venduto solo a chi ha il “tesserino”. Almeno era così.
Di nuovo grazie e tanti saluti ed auguri.
Primo
"Mi piace""Mi piace"
ciao Andrea,dopo quest’annata disastrosa sperando che la prossima sarà migliore,quest’anno abbiamo più che altro sulle cime le foglie tutte mangiucchiate da cosa non lo sappiamo,noi avevamo pensato di dargli calce e verderame,volevamo sapere da te se ora può essere effettuato e le percentuali x 100 piante o se te hai un altro rimedio da consigliarci grazie
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Andrea,
noi abbiamo un uliveto in Abruzzo, quest’anno proveremo con la tua ricetta di miele e aceto. ho un dubbio per l’uso dell’caolino: se spruzzo il composto di caolino e acqua sulle olive, per la raccolta mi rimane attaccato questa “pellicola”? secondo te se ne va se al frantoio si lavono le olive prima della spremitura?
tante grazie
Angelika e Boris
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: Rimedio naturale contro la mosca Oleari e la Tignola dell’uva | Lega della Terra
salve dr. Andrea,
buonasera. ho visto che non ha rilasciato alcun commento alla mia ed alle altre richieste di informazioni.
Spero tutto bene.
In materia di concimazione di un uliveto biologico quale è il suo consiglio.
grazie
"Mi piace""Mi piace"
Ne approfitto per fare una domanda.
Io ho circa 300 piante di ulivi centenari su un terreno di 3,5 ettari in provincia di lecce.
Secondo lei quanta soluzione di ceto e miele devo mettere per bottiglia?
Le bottiglie ogni quanto tempo devono essere sostituite?
Grazie
"Mi piace""Mi piace"
Complimenti vivissimi per la precisione, i dettagli di conoscenza, la serietà e l’efficacia dei consigli che emanano dalla lettura dei Suoi argomenti e grazie anche alle comunicazioni dei dubbi e delle incertezze che i lettori di questo blog esprimono. Tutto serve per diffondere una sana conoscenza dei problemi e dei possibili rimedi che si possono adottare per mantenere la nostra natura il più possibile pulita ed incontaminata al riparo delle violenze della chimica e degli inquinamenti antropici. Dalla lettura di tutti gli interventi e dei preziosi accorgimenti del nostro “moderatore” e “consigliere” Andrea Pagliantini ho imparato che oltre al danno cagionato dall’imperversare degli sciami di mosche olearie esiste anche la strage provocata dalla dannata lebbra delle olive che, purtroppo ha ghermito proprio quest’anno sulle colline della provincia anconetana la mia minuscola piantagione di alberi di olivo (10 – 12 , ma secolari) di cui ignoravo l’esistenza e la violenta crudità. Grazie allo studio ed alle osservazioni del Grande Andrea Pagliantini ora so come affrontare per il prossimo anno. Grazie, grazie, grazie . !!!!!
"Mi piace""Mi piace"
Buona sera Andrea ,dopo aver letto 4 anni di commenti sul tuo blog , devo decidere cosa fare. Ho 200 piante di olive, a 4oo m s.l.m. , piante ereditate 5 anni fa . Io non ho mai fatto trattamenti di nessun genere, ma quest’anno e’andata veramente male , quindi ho deciso che dovro’ trovare un rimedio. Un amico mi ha suggerito l’utilizzo delle trappole con feromone e l’utilizzo di insetticidi al momento opportuno . Vorrei conoscere la tua opinione in merito a questi sistemi.
"Mi piace""Mi piace"
Buona sera Andrea ,io sono in possesso di un oliveto 200 piante circa da 4 anni
Non ho mai effettuato alcun tipo di trattamento contro la mosca poiche’ il fenomeno era di poca importanza , ma quest’anno e’ andata veramente male , grazie anche alla condizioni climatiche poco favorevoli. A questo punto devo decidere cosa fare , mi hanno suggerito l’utilizzo delle trappole con feromone e insetticida al momento opportuno . Visto che non conosco la materia vorrei conoscere la sua opinione a tal proposito . Grazie.
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: Olivicoltura intensiva e raccolta meccanizzata | Andrea Pagliantini
Scusate se ho un po’ tralasciato di seguire il filone Mosca Olearia…. dopo un’annata come quella appena trascrosa già il solo sentirne parlare mi metteva i pensieri sull’annata attuale in cui l’inverno ancora non si vede e manca la sanificazione del freddo.
@ Mauro
La soluzione con il pesce e ammoniaca è molto utilizzata al sud e funziona bene
@ Leonardo
non sono dottore e Andrea va più che bene, per la tignola non è facile… aiuta un po’ questa soluzione ma non è risolutiva.
Per la concimazione questo è il momento: biolivo 4 kg a pianta adulta è la dose giusta o in alternativa mezzo chilo di urea data più avanti
@ Vincenzo
un litro di aceto, un cucchiaio di miele, la soluzione più semplice però è dieci litri un chilo e ne escono una decina di bottiglie da applicare in giro.
Non vanno sostituite le bottiglie, basta solo stare attenti a che la soluzione non evapori e la bottiglia rimanga vuota.
"Mi piace""Mi piace"
@ Gesargo
una passata a poltiglia bordolese dopo la raccolta fa sempre bene
@ Palmiro
ci sono vari rimedi contro la Moscaccia Olearia, uno è il rogor dato in due passaggi e ti assicuro che mentre lo dai e lo annusi dovrebbe passare la voglia di darlo, in alternativa ci sono insetticidi a base di piretro o coprire da luglio le piante con una soluzione di acqua e caolino (una sabbia) che indurisce l’oliva, non ne pregiudica la crescita e la salubrità, ma impedisce alla Mosca di forarla per deporre le uova.
"Mi piace""Mi piace"
Salve,
grazie del consiglio Andrea.
Cosa mi dici della pollina?
"Mi piace""Mi piace"
Buongiorno Andrea, ho un uliveto di 520 piante dai 100 ai 200 anni ( quindi piuttosto vecchiotte) ereditato e non vorrei perderlo ma non è il mio mestiere!!! È in una zona alle pendici dei monti Lepini quindi di solito fa freddo ma sono un paio d’anni che il clima è sconvolto. Inutile dire che l’annata è stata pessima 😦 ….lo scorso anno ho seguito il tuo consiglio sulle trappole x la bestiaccia ed infatti è stato il problema minore!!!! Praticamente ad ottobre mentre mi apprestavo a raccogliere nel giro di 3 giorni sono cadute le olive ( cmq non ce n’erano moltissime già in partenza), ne sono rimaste ben poche. Sicuramente c’era un pò d’occhio di pavone ma la lebbra no……ho cercato di pulire le piante ed il terreno, ho passato il verderame a novembre ed ora volevo ripassarlo sia a febbraio che a marzo ma sono molto preoccupata perchè le foglie stanno cadendo, forse le abbondanti piogge, il clima caldo/ freddo? Cosa posso fare? Come si possono proteggere da questo clima pazzo? È sufficiente il verderame per l’occhio di pavone (sperando che non sia altro) unito al concime e poi più avanti la bordolese o c’è qualcosa di più efficace?
Scusami per le domande forse banali ma essendo profana sono importanti.
Grazie per i tuoi preziosi consigli ed il tuo tempo.
Alessandra
"Mi piace""Mi piace"
vorrei sapere quante volte va ripetuto ( se va ripetuto ) il metodo contro la mosca oliearia che ha utilizzato . grazie x la risposta francesco
"Mi piace""Mi piace"
@ Alessandra
la difficcile annata 2014 ormai è storia e la neve e il gelo venuti nei giorni scorsi ha disinfettato bene la campagna, per cui il prossimo anno dovremmo essere più tranquilli dal punto di vista Mosca.
Le foglie cascano normalmente, le foglie che cascano dopo un trattamento di rame a novembre sono quelle malate di occhio di pavone
Userei poltiglia bordolese per fare i trattamenti. Uno dopo la raccolta, uno in questo periodo vanno più che bene.
Per il concime non c’è che l’imbarazzo della scelta: organnico da dare ora al piede per dare il tempo di decomporsi quando la pianta lo necessita, granulare da marzo in avanti sempre al piede… cambiano le dosi e la spesa.
Se poi prima della fioritura dai del solfato di potassio, la robustezza dei tessuti, dei frutti aumenta, se poi dai del concime fogliare con boro, sempre nel periodo antecedente la fioritura aumenta l’allegagione, anche se la pianta lo prefersice al piede e ci sono concimi che lo contengono.
@ Francesco
Il sistema è semplice, mette delle bottiglie con la soluzione appese alle piante a luglio o prima se al sud e poi controlla solo che il liquido non sia evaporato, nel caso rabbocca le bottiglie con la medesima soluzione.
"Mi piace""Mi piace"
Buongiorno Andrea grazie x i preziosi consigli.
Ho passato la bordolese in questi giorni ma ho visto che le piante, oltre ad essersi un pò spogliate dalle foglie, hanno assunto un colorito argenteo, mi devo preoccupare o è normale? Posso ripassare la bordolese tra una ventina di giorni/ o mese ? Le aiuterei di più in questo modo?
Ho deciso per il concime organico ora, il boro lo dò sempre, ora vedo per il granulare cosa prendere.:)
Speriamo che la nuova annata sia buona x tutti.
Ti ringrazio e ti auguro una buona giornata. 🙂
"Mi piace""Mi piace"
a Francesco:
Io abito ad Asti, ed ho il terreno nella Sabina a Montopoli di Sabina Rieti,
ho circa 100 piante di ulive ( tra carboncelle, frantoio, maurino, ) il terreno non è coltivato
ma è ben pulito sotto le piante, le poto, le dò il verderame alla fine di agosto ( come tutti gli anni) ma la stagione passata non ho raccolto un chicco di olivo, per la prossima stagione come devo comportarmi per la prossima stagione?.cosa si deve fare ? cosa le debbo dare contro la mosca olearia? grazia Alberto
"Mi piace""Mi piace"