Era molto tempo che volevo dire alcune cose riguardo al sito del Consorzio Vino Chianti Classico, che è fermo e non aggiornato da anni, tanto che al suo interno figurano aziende che non esistono più ed altre che ne hanno preso il posto, che non sono neanche citate.
L’aggiornamento è fermo da tempo immemorabile, e nella mia breve esperienza su internet mi accorgo che se non si illustrano argomenti nuovi, il blog o il sito perdono di importanza e di considerazione.
Finchè si parla di un blog personale, non è un gran male, ma quando si parla di uno spazio che deve far conoscere ed illustrare un vino ed il suo territorio nel suo insieme, allora le cose cambiano perchè una voce dinamica ed aggiornata può essere di utilità infinita ai produttori e ai soci tutti.
La parte che riguarda la produzione dell’olio, è addirittura ferrea nella sua monotonia, poche paginine piene di cose ovvie e con qualche bella foto di olivi, ma niente più, segno che o non si crede allo sviluppo della comunicazione della DOP olio o non si crede assolutamente alla comunicazione attreaverso internet, e questo la dice lunga.
Nel mio frugare ho avuto modo, come chiunque altro, di trovare vari consorzi di vino che parlano di quanto fanno e lo rendono visibile ad un panorama vasto di utenti, addetti ai lavori e semplici appassionati, rendendo così la divulgazione di notizie ed iniziative ad un vasto pubblico, e aprendo alla discussione con chiunque si trova a passare da quelle pagine.
Non comprendo e non capisco invece come mai nelle stanze di Sant’Andrea in Percussina, sede del Consorzio, non si arrivi a comprendere l’utilità di uno strumento così penetrante e facile da usare e da gestire, è oscuro come mai la sola comunicazione è lasciata ad ogni singola azienda senza un supporto, un copricapo sopra le parti di chi ha in dote il celebre simbolo del Gallo Nero.

La stessa discussione può essere seguita anche su Vinix a questo indirizzo http://www.vinix.it/myDocDetail.php?ID=765
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