Due anziani di Trieste, ultraottantenni dei giorni nostri.Un fante inglese della prima guerra mondiale.
Apparentemente, non hanno niente in comune fra loro, anche sforzando la mente per cercare connessioni pare impossibile trovare un incrocio, il comune denominatore è che sono persone, con storie, la vita attraversata e poi lasciata nel ricordo dei loro cari o di chi vi si imbatte e ha il pudore di non giudicare, ma solo di rispettare gli spazi e le scelte.
I nonni di Trieste, sono marito e moglie, lei 85 anni, lui 87, lei è morta da una decina di giorni, lui si lascia morire accanto ed è spirato qualche giorno dopo.
Non vi è altro da aggiungere, la storia di due persone che hanno vissuto una vita insieme, pieni in amore l’uno dell’altro.
Il fante inglese si chiama Harry Lamin, faceva parte del Reggimento York e Lancaster, fra il 1917 e il 1918 ha combattuto prima nel fronte francese, poi nel fango delle trincee in Italia.
Durante questo periodo il fante Lamin scriveva lettere alla moglie, in quel momento incinta o ad altri familiari, storie di orrori, di follia pura e infinita come è la guerra, fra assalti, la morte, la gioia di un pacco di biscotti ricevuto da casa.
Bill Lamin, il nipote, quasi 90 anni dopo frugando fra vecchie scatole, ritrova le lettere spedite dal nonno, le ordina ed inizia a pubblicarle su un blog,(qui) con la stessa cadenza con la quale esse erano state scritte, nello stesso giorno, ma con 90 anni di distanza.
Questo epistolario, questa cronaca di assalti ai reticolati nemici, di perdite immani per pochi metri di terreno e di parole su carta, ha avuto un successo enorme in Inghilterra, e molti attendono con ansia di conoscere attraverso la pubblicazione di altre lettere se il fante Lamin, si è salvato, se ha fatto ritorno a casa, come c’è da augurarsi.
Del clamore di questo blog, ne ha parlato il Corriere della Sera nei giorni scorsi.
Essere nonni a Trieste adesso, essere fanti inglesi nella Grande guerra, non c’è niente che accomuna di più, che l’esser persone.
