
Una seggiola di vecchia foggia al meriggio del tiglio dove tante foglie cadenti provano a atterrare e il vento dispettoso di un battito d’ali le scivola fra le altre a terra.
Sempre portata da un soffio, atterra sulla seduta la foglia di un ciliegio distante, alla maniera di una refolo metrico di Prevert o la poesia mallinconica messa in musica da Ives Montand.
Sorride ancora e ringrazia la vita quella sabbia lavata dal mare che porta via i rancori e salva gli affetti.