Appassimento dell’uva da Vinsanto

Prima di essere raccolta ha preso anche un paio di mattine pizzicate da un sottile strato di brina (che nei tempi normali sarebbe stato il suo) ma nei tempi moderni non si è più usi alla frescata ottobrina.
Una buona metà scende dal tetto come una stella cometa appollaiata a fil di fetto girato a “S”, il resto è stato delicatamente steso su dei letti a castello foderati di rete fina.
Escursioni termiche, finestre aperte (protette da moscaiole) tempo e pazienza per arrivare al momento in cui quelle bucce si riempiono di rughe perdendo acqua e concentrando zucchero.
Serve il grado, serve l’amabile, serve la grazia della malvasia e il corpo acido del sangiovese prima che il tutto finisca nella pressa e poi per almeno tre anni in un caratello di nobile castagno.

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